"Protagoniste dimenticate. Le donne nel Risorgimento piemontese" è il titolo della mostra che la Fondazione Cosso inaugurerà sabato 2 aprile al castello di Miradolo in S. Secondo.
Attraverso oggetti e documenti originali, foto e ritratti, si farà luce su quelle "eroine invisibili" che sono state protagoniste della storia risorgimentale del nostro Paese.
Tra le varie sale del castello si ripercorrerà il ruolo privato e pubblico delle donne nell’Ottocento, dagli interni domestici alla vita di relazione pubblica (guerre di Indipendenza, filantropia, assistenza, sanità).
Pinerolo, nel suo piccolo, contribuì alla spedizione dei Mille sostenendo la sottoscrizione lanciata da Garibaldi per armare le 1.089 "camicie rosse" che si imbarcarono a Quarto nella notte tra il 5 ed il 6 maggio del 1860.
1855, Guerra di Crimea
Su pressione della Francia e dell’Inghilterra, il Regno di Sardegna partecipa con 15.000 uomini guidati dal generale Lamarmora alla Guerra di Crimea contro Austria e Russia. I piemontesi combatterono a Cernaia, ebbero poche vittime, più di mille però morirono di colera. A Parigi, al momento della pace nel 1856, Cavour colse l’occasione per denunciare di fronte ai rappresentanti di tutte le maggiori potenze, Austria compresa, le condizioni intollerabili in cui si trovava l’Italia.
1857, Pisacane i suoi "Trecento"
Restaurata la Sala dei mappamondi
Recuparata dopo l'allagamento accidentale del dicembre 2009, la prestigiosa e unica Sala dei mappamondi dell'Accademia delle scienze di Torino (via Maria Vittoria 3) torna ad essere visitabile. È tornato all'antico splendore il soffitto del Galliari. Costo 250.000 euro. Nella Sala è consultabile una rarissina edizione della metà del '700 dell'Enciclopedia degli illuministi francesi. Un'attrazione in più per Italia 150. Per visite: 011 562.0047.
"Cinema e Risorgimento" in 15 film
Anche il Pittavino, nella sua "Storia di Pinerolo e del Pinerolese", parla della Bela Rusin. Secondo lo storico, la mamma di Rosa era di None e si chiamava Francesca Griglio; essa aveva altri due figli maschi, Domenico e Giuseppe e una femmina, Adelaide.
Quasi ogni paesetto del Piemonte vanta la sua “amante del re”… il problema è saper “di quale”. Alcuni sostengono che Vittorio Emanuele II avesse una garçonniere in una delle torrette del parco del castello di Envie, ma non è così: quella era stata approntata per l'Azeglio. Altre volte, si sente dire che sempre questo re avesse avuto un'amante a Barge, ma anche in tal caso si tratta di un errore: in quel paese, si era ritirata a vivere un'amante del padre, Carlo Alberto, che quel re stesso aveva ordinato a un maggiorente bargese di sposare.
"Camillo Benso di Cavour e il suo tempo"