• Le ferrovie nell'Italia da unire: il primo tratto collegava Napoli con Portici nel 1839, 7.411 metri dalla capitale del Regno delle Due Sicilie alle ville dei Borboni in periferia. Nel 1840 i km erano 20, 81 nel 1843, 152 nel 1845, 620 nel 1850, 1.000 nel 1854 e 2.772 nel 1861, Cavour scrisse nel 1846 un trattato in francese sulla necessità di realizzare nel Regno di Sardegna un'efficiente rete ferroviaria. Nei vari Stati italiani lo scarto dei binari era diverso e i tracciati erano interni e non andavano oltre i confini.
Il 1848, l’anno della "primavera dei popoli", ebbe anche nel Regno di Sardegna (Savoia, Piemonte, Liguria, il Nizzardo e la Sardegna) i suoi riverberi benefici. L’impulso al cambiamento e l’incentivo alla partecipazione dei sudditi alla vita del regno avvenne con la concessione dello Statuto albertino il 4 marzo, anticipato il 17 febbraio dalle "Lettere patenti" che estendevano a tutti i sudditi di religione valdese ed ebraica i diritti politici e civili.
1848, Lettere patenti e Statuto
Il 17 febbraio Carlo Alberto promulga le "Lettere patenti" che concedono le libertà religiose e civili ai sudditi di religione ebraica e valdese. Da Torino giunge in Val Pellice un corriere a cavallo ad annunciare l'attesa notizia. Il 4 marzo il re vara lo Statuto Albertino che resterà in vigore fino al 31 dicembre 1947. Fortemente innovativo rispetto ai tempi, lo Statuto non superava i limiti del più cauto liberalismo moderato, riservando al sovrano poteri molto ampi, assegnando solo in parte il potere legislativo ad una Camera elettiva per censo.
Camillo Benso conte di Cavour il 15 maggio 1837 esprime l’intenzione di passare l’estate a Mentoulles con il fratello e amici, per godere della frescura delle montagne, chiedendo altresì di affittare dei pascoli per il bestiame. In tal caso «saremo molto contenti di stare in vostra compagnia per qualche mese, alloggiando in casa vostra». L’anno seguente, il 20 aprile 1838, scrive che vuole tornare per trascorrere due mesi affittando di nuovo il pascolo: forse l’Alpe Clot. Le lettere spiegano l’intimità del legame che lo univa al suo precettore, l’abate Giovanni Frézet di Mentoulles.
PEROSA - Il cotonificio F.C. Jenny & Co. costruito nella seconda metà dell'Ottocento, a destra la filanda di seta dei fratelli Bormida (1835). (Archivio Claudiana per gentile concessione).
I Valdesi e l'Italia che nasce
Il programma con cui la Comunità montana del Pinerolese celebra i 150 anni dell'Unità d'Italia si apre significativamente con il falò di S. Germano Chisone, la sera di mercoledì 16. È la festa per la concessione dei diritti civili e politici ai valdesi (1848): un gesto fortemente innovativo, da parte di re Carlo Alberto; uno dei pilastri su cui poggerà la futura Italia.
All’appuntamento dell’Unificazione italiana nel 1861 quanti eravamo nel Pinerolese e nell’area di diffusione de "L’Eco"?
Pinerolo contava 15.801 abitanti e la capitale Torino 173.305, Cuneo 22.731, Nichelino 1.641, Saluzzo 16.627, Susa 4.940. Pinerolo in un secolo e mezzo è più che raddoppiata, Torino si è quintuplicata, Nichelino è salita a quasi 50mila abitanti, Saluzzo è aumentata di 200 e Susa è aumentata di poco più di 2mila residenti.
All’appuntamento dell’Unificazione italiana nel 1861 quanti eravamo nel Pinerolese e nell’area di diffusione de "L’Eco"?
Pinerolo contava 15.801 abitanti e la capitale Torino 173.305, Cuneo 22.731, Nichelino 1.641, Saluzzo 16.627, Susa 4.940. Pinerolo in un secolo e mezzo è più che raddoppiata, Torino si è quintuplicata, Nichelino è salita a quasi 50mila abitanti, Saluzzo è aumentata di 200 e Susa è aumentata di poco più di 2mila residenti.
La storia della costruzione della ferrovia Torino-Pinerolo è per molti versi simile a quella accaduta, quasi centocinquant'anni dopo, per la realizzazione dell'autostrada.
Un progetto "Peu populaire" lo definì lo stesso Cavour scrivendo nel 1853 a un amico. «Il n'y a personne capable de conduire à bien cette affaire. En elle méme je la crois très médiocre» (non c'è nessuno in grado di portare a buon fine questa impresa. Infine credo che sia piuttosto mediocre, ndr).