Era il 13 maggio di dieci anni fa quando due allevatori di Vigone si rivolgono alla filiale Unicredit del loro Comune per investire una parte dei loro risparmi. Su consiglio degli impiegati, acquistano per 260mila euro di obbligazioni Parmalat. Nel febbraio 2003 i titoli Parmalat vengono definiti "spazzatura": a novembre, il crac (colossale) che investe l'azienda di Callisto Tanzi e i tanti che avevano investito sui suoi titoli. Tra questi i nostri vigonesi che fanno causa all'istituto di credito.
NICHELINO - Un altro caso di "politica dell'annuncio" al quale non segue niente. Nessun politico e amministratore di Nichelino ha messo mano al portafoglio (anche simbolicamente) per aiutare i dipendenti della Viberti, con una piccola sottoscrizione, per contribuire alle spese della "Carovana del lavoro" che lo scorso anno a settembre era andata a Tocco da Casuria in Abruzzo per un incontro con l'amministratore delegato del Gruppo Cir di cui la Viberti fa parte. La proposta era stata lanciata dal consigliere comunale Marco Brandolini.
NONE - Allarme gas, giovedì scorso intorno alle 13,30, in piazza Magenta: «Ero appena uscito di casa quando mi sono accorto di una giovane in lacrime di fronte al peso pubblico. Da un tombino, posto all'altezza quasi di via Castagnole, si stava elevando un getto impressionante di gas liquido»: così Ubaldo Smeriglio testimonia i primi momenti di un angosciante pomeriggio il cui ricordo sarà tramandato ai posteri. «Io - prosegue Smeriglio - e questa ragazza, riavutasi dallo spavento, abbiamo cominciato a deviare il traffico insieme ad alcuni operai che stavano eseguendo i lavori.
È bastato l'entusiasmo espositivo di Claudio Bertolotto, già funzionario di zona della Soprintendenza ai beni artistici, nell'inquadrare le vicende storico artistiche di quell'antica chiesetta di campagna, per far comprendere a tutti l'importanza dell'intervento di restauro ormai in dirittura d'arrivo. I cantieri per riportare all'antico splendore la chiesa S. Giovanni Battista partiranno entro l'estate.
CAMPIGLIONE FENILE - «Da trent'anni passo di qui con le mie pecore. Ho sempre attraversato il ponte sul Pellice per raggiungere i vari pascoli da una parte e dall'altra del torrente. Ma da quando la sede della ex-ferrovia è stata trasformata in pista ciclabile, le cose sono un po' cambiate. I ciclisti, ovviamente non tutti, alzano la voce, dicono che le pecore sporcano e che intralciamo il traffico. Lo capisco, ma noi adesso dove passiamo?». (approfondimenti nell'edizione in edicola)
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