"Angeli e demoni": Claudio Foti assolto in Appello a Bologna
«Se mi assolvono, presenterò il mio ultimo libro ("Bibbiano: dubbi e assurdità, hanno ucciso Hansel e Gretel", ndr): ho già prenotato il salone dei Cavalieri di Pinerolo per giovedì 15. Se mi condannano, andrò a nascondermi»: così il noto psicoterapeuta Claudio Foti (fondatore e direttore scientifico del Centro Hansel & Gretel di Torino) sintetizzava stamattina il proprio stato d'animo, a poche ore dalla sentenza d'appello attesa per oggi. Dopo una lunga udienza e un paio d'ore di Camera di Consiglio, la Corte d'Appello di Bologna (presidente Sonia Pasini) ha emesso l'atteso verdetto: assolto con formula piena da entrambe le accuse, lesioni ("perché il fatto non sussiste") e abuso d'ufficio ("per non aver commesso il fatto"). Una sentenza che ribalta la condanna a 4 anni disposta in primo grado, in rito abbreviato, l'11 novembre 2021 a Reggio Emilia.
«Dimostrerò in Appello la mia innocenza», aveva dichiarato Foti al tempo (guarda qui l'intervista esclusiva all'Eco del Chisone). Oggi ce l'ha fatta: non deve nascondersi, anzi può tornare a Pinerolo e al suo lavoro a testa alta. «Hanno vinto le ragioni della giustizia e del diritto».
Il professionista, difeso dall'avv. Luca Bauccio del Foro di Milano, era imputato nell'ambito dell'inchiesta "Angeli e Demoni" relativa a un presunto giro di affidi illeciti a Bibbiano e in Val d'Enza. Un'indagine che aveva fatto enorme scalpore e l'aveva pure portato agli arresti domiciliari: arrestato il 28 giugno del 2019, proprio quando, con i figli, stava iniziando il Sentiero degli dei, sulla Costiera amalfitana. A far pendere la bilancia a favore del professionista pinerolese è ipotizzabile che abbia pesato pure il manifesto firmato a tutt'oggi da quasi 230 psicoterapeuti, psicologi e psichiatri, che hanno sostenuto senza tentennamenti la bontà delle tecniche utilizzate da Foti. La Procura, rappresentata dal procuratore Massimiliano Rossi e dalla pm Valentina Salvi (titolare della nota inchiesta), aveva chiesto non solo la conferma della condanna di primo grado, ma pure quella per frode processuale, da cui invece il pinerolese era stato assolto dal gup. Tra 90 giorni avremo le motivazioni. Ora Foti può godersi la felicità di aver superato quattro terribili anni. «Potevo morirne, non so come ho fatto».
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Paola Molino