La montagna oltre gli stereotipi: meno viste mozzafiato, più visioni di futuro su L'Eco Extra
La narrazione della montagna è infarcita di retoriche e stereotipi. Paesaggi incontaminati, cibo genuino, aria buona e via dicendo. Luoghi comuni che hanno poco a che fare con i luoghi reali e la vita che proviamo a raccontare con tutte le sue complicazioni, le sue storie in divenire, le difficoltà dietro a ogni successo. Alle "valli incantate" preferiamo "La montagna disincantata", titolo di copertina dell'Eco EXTRA di ottobre, dedicato alle buone pratiche e alle fatiche di chi abita le terre alte. Ai "panorami mozzafiato" preferiamo le visioni di chi pensa al presente e costruisce il futuro. La vista dalla scuoletta di "O" di Ostana, affacciata sul Monviso, nella foto di copertina di Marco Gallian, c'è tutta. A noi interessa però anche la visione di chi lavora dietro a quelle tende.
Nel reel (sulla pagina Instragra dell'Eco del Chisone) Vilma Giletta, socia fondatrice, racconta il lavoro della cooperativa Viso a viso di Ostana che prova a trasformare la comunità in azienda, partendo dai bisogni delle persone di quel posto specifico e provando a creare lavoro.
È solo una delle storie di questo numero, in edicola oggi e in abbonamento anche digitale. Nei prossimi giorni troverai qui il video con le interviste complete a Vilma e ai suoi colleghi, le infografiche e le mappe interattive con gli Extra Dati sulla montagna, altri contenuti extra anche su Instagram e le interviste video dalla Valle Grana.
La scuola di valle della Val Grana è una scommessa vinta, un caso da studiare anche se ogni realtà è sempre differente, deve analizzare i propri bisogni e trovare le proprie soluzioni. Siamo andati a scoprire quanto sia stato difficile farla diventare un punto di riferimento in una comunità che intanto le cresceva attorno, sviluppando un passo alla volta una coscienza di valle oltre i singoli campanili, perché nulla che cambi davvero qualcosa può essere un'isola, tanto meno "un'isola felice", per stare in tema. Tra tanti conflitti e opposizioni, alla fine la Valle Grana ha trovato il suo modo di governare dal basso - anziché subirle - le chiusure delle piccole scuole che rischiano di essere imposte dall'alto.
No alle letture superficiali. Lo dice chiaramente anche l'Uncem che auspica intanto una riscrittura dell'ordinamento degli enti locali. Ma anche questa senza demagogie e facilonerie: «Non basta ogni volta cancellare ciò che non funziona e tornare al passato quando i tempi sono cambiati e servono soluzioni nuove» avverte il presidente nazionale Marco Bussone.
No agli stereotipi. Per questo nella "Parola del mese" Giovanni Teneggi tiene conto di quanto possa essere insidiosa la parola Comunità, e ci mette un punto esclamativo che la fa suonare come un'esortazione.
Partiamo dai dati demografici, che raccontano nelle nostre illustrazioni una montagna sempre più anziana e spopolata. Raccontiamo i giovani, non solo quelli delle Cooperative di comunità ma anche quelli che « tutto molto bello, io però per ora me ne vado ». E si raccontano i veterani che conoscono bene l'amore e la fatica, evitando ogni banale storytelling.
Ne è maestro il regista Fredo Valla, intervistato a Ostana, dove sta da prima che diventasse "il modello Ostana": non c'è montagna più antiretorica di quella de "Il vento fa il suo giro". Nell'intervista riflette su "che cosa siamo diventati".
Le semplificazioni ci piacciono talmente poco che anche la rubrica "Vero o falso" è basata su "dipende" e punti di vista. E nemmeno i consigli di lettura la fanno tanto facile. Perché non esistono soluzioni facili a problemi complessi.
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino