L'energia idroelettrica nel quadro delle rinnovabili: Extra Dati di marzo
Il tema dell'energia, di come produrla in modo sostenibile, risparmiarla, acquistarla, venderla è al centro de L'Eco EXTRA di febbraio. In un contesto globale in cui le attività umane sono energivore oltre le possibilità di produzione sostenibili per l'ambiente, l'attenzione, la ricerca, gli investimenti convergono su temi come le capacità di immaganizzamento e la produzione da fonti rinnovabili.
Poche di queste fonti riguardano da vicino i territori alpini come quella idrica rinnovabile. Le centrali idroelettriche usano l'acqua e le pendenze dei fiumi e torrenti montani per produrre energia elettrica da immettere nella rete. Per i concessionari, significa guadagni molto elevati. Una piccola parte va ai Comuni interessati dagli impianti idroelettrici come compensazione per la risorsa acqua sottratta, tramite i sovracanoni.
Ma quanta energia elettrica serve in Italia? Dove la prendiamo? Quanto pesano le fonti rinnovabili e quanto quella idroelettrica? E soprattutto, quanto ci guadagnano i Comuni e i territori?
Qui di seguito qualche dato. Su L'Eco EXTRA gli approfondimenti sui Bacini Imbriferi Montani (BIM) delle valli Pinerolesi e del Po, cosa sono, quanti soldi gestiscono (spoiler: tanti per le comunità alpine e pedemontane, pochi in proporzione al valore prodotto) e la loro iniziativa per fare fronte comune e contare davanti agli enti superiori e ai centri decisionali. Perché in ballo ci sono i rinnovi delle grandi concessioni, che è una partita importantissima. Non ci riguarda? Invece dovrebbe.
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Paola Molino