Skf: 125 esuberi in Italia, il Pinerolese non è al sicuro
Entro marzo 2023 125 dipendenti di Skf Italia lasceranno il lavoro, ma lo faranno in maniera volontaria e incentivata. Contemporaneamente l'azienda assumerà in pianta stabile almeno 40 lavoratori attingendo agli interinali che già oggi operano in azienda. Sono i termini siglati oggi dalla società e dai sindacati FIM, FIOM, UILM e FALI.
I numeri sono su scala nazionale, la società non ha specificato dove avverranno gli allontanamenti dal lavoro. I siti di Villar Perosa e Airasca non sono al sicuro, nonostante gli investimenti milionari annunciati nei mesi scorsi.
«L’azienda - spiega Davide Provenzano di Fim CISL Torino - ha mostrato un forte aumento di investimenti in tutti i siti produttivi nazionali. Inoltre riteniamo che il volume degli investimenti presentati oggi da SKF sia tali da poter vincere la sfida futura soprattutto nel settore più critico, ovvero quello dell’auto». Infatti le criticità sono legate proprio al settore automotive. «La transizione verso l’elettrico - dice il sindacato in una nota - e il grande problema degli approvvigionamenti legati ai semiconduttori, si fanno sentire in maniera evidente soprattutto nel sito di Airasca laddove il calo dei volumi risulta più marcato».
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Paola Molino