Bonus rifiuti, Arera ha stabilito dove prendere i soldi: 6 euro per ogni utenza. Per ora
Che fine ha fatto il bonus rifiuti? A chi verrà erogato, in che quantità? Non se ne parlava da molto tempo. Il 1 aprile l’Autorità di regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) ha approvato la deliberazione 133/2025/R/rif che dà avvio al procedimento per definire le modalità applicative per il riconoscimento del bonus sociale rifiuti agli utenti domestici del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani in condizioni economico sociali disagiate, sulla base della normativa precedente e delle decisioni del Governo tramite il D.P.C.M., approvato il 21 gennaio 2025.
Il DPCM stabilisce che una riduzione del 25% della tassa sui rifiuti (TARI) o della tariffa corrispettiva per il servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani, è riconosciuta ai nuclei familiari il cui ISEE non risulti superiore a 9.530 euro, elevato a 20.000 euro per i nuclei con almeno quattro figli a carico. L’agevolazione verrà riconosciuta con modalità simili a quelle già in vigore per le bollette dell'acqua, del gas e dell'energia elettrica.
La novità stabilita da ARERA è che, già dal 1 gennaio 2025, è dove prendere i soldi. Di fatto dalle bollette di tutti, aggiungendo 6 euro per ogni utenza. Per ora, ma potrebbe aumentare. Infatti tra le quote perequative comprese nella tariffa complessiva del servizio di gestione dei rifiuti debba essere ricompreso un nuovo importo UR3,a (componente perequativa unitaria per la copertura delle agevolazioni riconosciute ai beneficiari di bonus sociale per i rifiuti) che, per l’anno 2025, è stabilita in 6 euro a utenza ma potrà essere aggiornata annualmente da ARERA, eventualmente differenziando tra utenze domestiche e non domestiche, in base alle necessità riscontrate nell'erogazione del bonus.
«Questo significa che noi Comuni dobbiamo applicare questi sei euro sulle bollette della Tari di quest'anno» spiega un sindaco, Marco Ventre, primo cittadino di Villar Perosa.
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Paola Molino