Vinovo, alla Croce Verde servono spazi
Vinovo - Tempo limitato in consiglio comunale per le mozioni, rinvio alla prima riunione del 2024 della mozione riguardante la Croce Verde. Un passo indietro, di anni, per conoscere le intenzioni dell'associazione di pubblica assistenza: "Gli spazi attuali sono carenti sia per le attuali risorse umane che per i vari materiali di consumo sanitario, presidi di soccorso, divise e i dispositivi di protezione individuale. Anche i 14 mezzi non possono trovare spazio negli attuali garage e 4/5 restano parcheggiati all'esterno". Un racconto dello stato dell'arte da parte della Croce Verde Vinovo Candiolo Piobesi con sede in via Altina, ed anche recentemente l'associazione ha rinnovato la richiesta. Breve cronistoria : la Croce Verde locale è nata nel 1978 con sede nel seminterrato del castello dove oggi c'è la biblioteca, poi nel 2001 con un operazione condotta dall'allora sindaco Piero Gamba venne recuperato uno spazio dal Cottolengo e venne costruita la caserma condivisa con i Vigili del Fuoco. Nata con None poi distaccatasi, integrato poi il nome di Piobesi. " Verde" cresciuta nel tempo con bisogno di spazi e la prima proposta era recuperare ulteriore spazio dal Cottolengo e costruire un fabbricato con al piano terreno i garage e nella parte superiore unità abitative quali spogliatoi, sala riunioni e magazzini. Ora nuova proposta, fatta per un terreno sull'altro lato della strada, richiesti circa 2 mila metri quadri di un'area oggi agricola e privata, e dove realizzare ricovero mezzi, quindi recuperando spazi per altre funzioni dall'attuale garage. Argomento entrato ovviamente nella politica e il gruppo di opposizione Responsabilità Civica per Vinovo Futura ha prodotto una mozione affinché "l'amministrazione adotti i provvedimenti necessari per la concessione dell'area richiesta", rinviata nell'ultimo consiglio 2023 e rinviata al primo consiglio utile del 2024. Il sindaco Gianfranco Guerrini conferma che "sono state percorse diverse strade rivelatasi non percorribili ma è nostra intenzione trovare soluzioni. Con la proprietà dell'area interessata ci siamo già parlati, l'iter prosegue, ma dopo le volontà servono convergenze su atti che stiano bene a tutte le parti".
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Paola Molino