Emergenza siccità: cosa sta facendo la Regione Piemonte
Deroga al deflusso minimo vitale, rilascio di acqua dai bacini idroelettrici e maggior “pescaggio” dai grandi laghi. Sono le tre azioni messe in campo dalla Regione Piemonte in questi giorni per contrastare in modo rapido l’emergenza siccità che sta attanagliando tanto la pianura quanto l’alta montagna. Le ha annunciate il presidente Alberto Cirio in una conferenza stampa venerdì 17.
Il loro scopo è garantire un maggior afflusso di acqua soprattutto per uso agricolo, per attenuare la sofferenza delle colture agricole, in particolare di riso, di mais e di frutta.
Il Deflusso Minimo Vitale è la quantità di acqua che non può essere prelevata dai corsi d’acqua per non comprometterne la vita di pesci e altri organismi viventi. «La legge - ha spiegato Cirio - prevede una deroga in caso di siccità. Abbiamo chiesto alle Province», che sono competenti in materia di acque, «di attivare le deroghe».
Per quanto riguarda i bacini idrici, «già nel pomeriggio di oggi», venerdì 17, «ci metteremo in contatto con i concessionari delle derivazioni idriche affinché rilascino un quinto dell’acqua stoccata nei bacini. Questo ci consentirebbe di guadagnare 15 o 20 giorni di respiro per l’agricoltura». I gestori, ha spiegato Cirio, verranno risarciti.
Sul piano economico, ieri la Regione ha chiesto al Consiglio dei Ministri che venga dichiarato lo stato di calamità naturale: «Se verrà approvato sranno stanziate risorse economiche che ci permetteranno di affrontare la crisi».
Limiti all'uso di acqua potabile
Per quanto riguarda l’uso civile dell’acqua, ecco i dati comunicati dalla Regione. Ad oggi (17 giugno) sono circa 200 in tutto il Piemonte i Comuni in cui un'ordinanza per la limitazione dell’uso dell’acqua potabile è già attiva o in via di publicazione. In provincia di Torino i Comuni sono 80 (tra chi ha già predisposto l’ordinanza e chi la sta predisponendo) e solo in 3 casi è stato necessario l’intervento dell’autobotte nelle ore notturne per rifornire le cisterne dell’acquedotto. In provincia di Cuneo le ordinanze sono 10 e l’autobotte è intervenuta cinque volte. La situazione peggiore è tra le province di Novara e Verbano Cusio Ossola: 40 Comuni con un’ordinanza di limitazione dell’uso dell’acqua, 1.000 interventi con autobotti e 10 Comuni con interruzione notturna dell’acqua potabile.
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Paola Molino