Fallimento Auxilium Basket: l'ex notaio Goveani in carcere alle Vallette
È in cella alle Vallette da questa mattina, l’ex notaio Roberto Goveani: ad arrestarlo, nella sua abitazione di San Secondo di Pinerolo, gli uomini della Guardia di Finanza di Torino che hanno eseguito l’ordinanza di custodia in carcere richiesta dalla Procura e firmata dal gip Alessandra Pfiffner. Oltre a Goveani, classe ’57, personaggio assai noto e controverso che nel 1993 fu persino presidente del Torino Calcio, anche il commercialista Maurizio Actis, l’imprenditore Mario Burlò e il suo factotum Enrico Rodolfo Zumbo.
Per gli inquirenti sono loro i principali responsabili di un disegno criminoso teso a compensare i gravosi debiti contributivi e tributari della società di basket Auxilium Torino, attraverso il sistematico utilizzo di fittizi crediti Iva, quantificati, allo stato, in circa 1,5 milioni di euro.
Le indagini, condotte dal Gruppo GdF Torino, col coordinamento del Procuratore Aggiunto Marco Gianoglio e del pm Ciro Santoriello, sono state inizialmente orientate ad appurare eventuali responsabilità penali in relazione alle circostanze che nella primavera dello scorso anno portarono alla dissoluzione della squadra torinese (che allora militava nella massima serie, la Lega A di pallacanestro), alle quali seguì l’apertura e successiva dichiarazione di fallimento della società (17 giugno 2019).
Una frode ramificata in molteplici società, quella ricostruita dagli inquirenti, che vedrebbe coinvolti anche professionisti tributari e di consulenza aziendale. Tra i destinatari dell'odierna misura cautelare, pure il 46enne Mario Burlò, main sponsor dell’Auxilium, già finito in carcere il 20 dicembre (così come l'ex assessore regionale Roberto Rosso) con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nell'ambito dell'Operazione Fenice. Imprenditore di rango nel ramo del «Facility managment» e outsourcing, fondatore del consorzio di imprese OJ Solution, con sede in Via Arcivescovado a Torino, Burlò fu main sponsor della Valpe fino alla notizia del suo arresto, quando la Cooperativa HCV Filatoio 2440 rescisse il contratto senza tentennnamenti. A portarlo in Val Pellice, era stato proprio l'amico Goveani, con cui tra l'altro aveva fatto rinascere la squadra di calcio di Capri.
“Risultano indagati - puntualizza la nota stampa diramata dal Comando provinciale della Finanza - anche ulteriori professionisti compiacenti che hanno apposto il necessario visto di conformità sui fittizi crediti IVA creati, anche attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, da diverse società esistenti solo sulla carta, poi utilizzati dalla AUXILIUM”. Tra questi ci sarebbe Umberto Goveani, figlio di Roberto, che aveva un ruolo manageriale in OJ Solution.
Da anni alle prese con un processo per peculato che dovrebbe concludersi a metà maggio nel Tribunale sardo di Tempio Pausania, nell'attuale procedimento giudiziario il notaio pinerolese è difeso dagli avv. Fiorenzo Storelli di Lucca e Alberto Mittone di Torino.
Nella foto Goveani (a sinistra) e Burlò, rispettivamente direttore generale e presidente del Capri Isola Azzurra di Calcio.
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino