Arrestato l'assessore regionale Roberto Rosso
Brutta tegola per la giunta della Regione Piemonte e per la maggioranza di centrodestra. Questa mattina è stato arrestato dalla Guardia di finanza l’assessore regionale Roberto Rosso, esponente di punta di Fratelli d’Italia in Piemonte e prima di Forza Italia. È accusato di aver chiesto voti ai clan della ‘ndrangheta in occasione delle ultime elezioni regionali. L'inchiesta coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino ha portato all'arresto di altre sette persone, contestualmente sono stati eseguiti sequestri di beni appartenenti alla ‘ndrangheta e distribuiti sul territorio nazionale.
Tra le condotte contestate dalla Procura (l’indagine è coordinata dai pm Paolo Toso e Monica Abbatecola), oltre all’associazione per delinquere di stampo mafioso e reati fiscali per 16 milioni di euro, anche il reato di scambio elettorale politico-mafioso.
Roberto Rosso, 58 anni, è stato parlamentare per cinque legislature e due volte sottosegretario in quota Forza Italia, per due volte candidato a sindaco di Torino nel 2001 e ancora nel 2016. Attualmente ricopre le cariche di consigliere comunale nel consiglio comunale di Torino e di assessore regionale a Rapporti con il Consiglio regionale, Delegificazione e semplificazione dei percorsi amministrativi, Affari legali e Contenzioso, Emigrazione e Diritti per Fratelli d’Italia.
Tra i destinatari della misura cautelare, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, anche Mario Burlò, 46 anni, di Moncalieri, imprenditore nel ramo de «Facility managment». Ha fondato il consorzio di imprese OJ Solution con sede a Torino in via Arcivescovado ed è già stato eletto in passato presidente di Uni (Unione nazionale imprenditori). Il suo consorzio è main sponsor di numerose società sportive in Italia, tra cui la Valpeagle.
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Paola Molino