Giaveno, ancora in fuga l'omicida di Anthonia Egbuna
È irreperibile da sabato 13 il giavenese Daniele Ughetto Piampaschet (nella foto): dopo la recente pronuncia della Cassazione, che il 2 luglio ha confermato la sentenza della Corte d’Assise d’Appello di Torino (risalente all’11 ottobre 2018), la sua condanna a 25 anni di carcere per l’omicidio della giovane prostituta Anthonia Egbuna è ormai definitiva. Quando però i carabinieri hanno tentato di notificargli l'atto di carcerazione, di lui a Giaveno non c’era più traccia. Potrebbe essere nascosto nei boschi intorno al paese.
La storia per cui il quarantunenne già finì in carcere nel 2013, ed ora dietro le sbarre dovrà trascorrere un quarto di secolo, risale al 2012: il 26 febbraio di quell’anno il corpo di Anthonia venne trovato nel Po. Della ragazza, di cui Daniele Ughetto si era perdutamente invaghito, si erano perse le tracce dal 28 novembre dell’anno precedente, quando il suo cellulare si era spento per sempre e nessuno, neppure il giavenese, l’aveva più cercata. Dopo mesi di indagini gli inquirenti erano arrivati a lui: un uomo dall’apparenza mite, ossessionato dall’Africa e dalle sue donne. Uno che aveva velleità di scrittore, che frequentava prostitute e scriveva di donne morte. Particolarmente significativo uno dei suoi racconti, "Il bracciale di corallo", inserito in un romanzo dal titolo che pare una profezia: "La febbre nera". Qui raccontava di una prostituta di colore uccisa a coltellate e poi gettata nel fiume. Proprio come la bella Anthonia. Per quella morte Ughetto in primo grado fu assolto, e poi condannato due volte in appello. Ora la Suprema Corte ha confermato. Lui però si è dato alla fuga: ora lo stanno cercando i carabinieri della Compagnia di Chivasso, competenti in quanto il cadavere di Anthonia venne trovato a S. Mauro.
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Paola Molino