Tu sei quella persona, / e nessun altro potrà essere / quella persona.
Tu…
Tu sei chi ride sempre con me / e nessun sorriso potrà sostituire / il tuo…
Tu sei chi mi aiuta, / quando ne ho davvero bisogno / e non devo implorarti / perché so che solo Tu / sai che ho bisogno di te.
Tu sei quel ragazzo, / quell'unico amico / sincero e perfetto / per me.
Gli amici fanno compagnia / e se stai male ti alleviano la malattia, / con loro ami scherzare in allegria / invece ti mancano quando vanno via.
Ieri, quando ero appena arrivato da scuola, ho mangiato, poi ho giocato con mio fratello; quando sono arrivati mia sorella, Marika e Matteo, ho fatto merenda poi ho giocato a calcio. Abbiamo vinto Pietro e io per 11 a 5. Il giorno dopo, cioè oggi, mi sono alzato, ho fatto colazione, mi sono lavato e vestito poi sono venuto a scuola. Abbiamo corretto i compiti e ho scritto questo testo.
Poverella / la pioggia / che cade sui rami / degli alberi / e sulle foglie rosse, arancioni, / gialle, marroni e verdi.
La pioggerella noiosa, noiosa e monella / che suona e tamburella, che allegra danza / all'interno e fuori la stanza, / che un po' si vanta / mentre felice canta.
Pian piano dal cielo si cala / e tutto con cura lava.
Io mangio il gelato / al gusto panna e cioccolato, / seduto sotto un pino / con un mio amico vicino, / e dopo aver finito di mangiare, / andiamo tutti e due a giocare.
Mia mamma è così: di statura e corporatura normali, ha i capelli castani, gli occhi scuri, spesso sorride, ha un paio di occhiali blu. Ama camminare e viaggiare. Ha l'abitudine di bere il caffè alla mattina. È molto brava in cucina: sa cucinare bene la minestra, la pizza e la crema di pollo. Insegna italiano, storia e geografia, ogni tanto la sera la vedo sul divano che corregge dei compiti.
Spesso dice: «Niente a che spartire», non so perché. A volte sgrida me e Susanna, mia sorella, invece quando scherza socchiude gli occhi a fessura e noi ridiamo.