Morte di Matilde Lorenzi, pratica al Csm per chiarire la correttezza delle indagini
Potrebbe essere riaperta l’inchiesta sul tragico incidente avvenuto il 28 ottobre scorso in Val Senales, costato la vita a Matilde Lorenzi. Con un atto depositato in giornata presso il Consiglio Superiore della Magistratura, il consigliere laico del Csm Ernesto Carbone e la collega trentina Claudia Eccher sollecitano: “Serve fare chiarezza sulla correttezza e sulla completezza delle indagini svolte dalla Procura di Bolzano». I dubbi sulla repentina chiusura della fase d'indagine e su potenziali lacune erano stati sollevati con un’intervista a La Stampa da parte dell’ex campione e commentatore Paolo De Chiesa. Matilde Lorenzi, 19enne azzurra juniores originaria di Valgioie e cresciuta sulle nevi di Sestriere, era stata vittima di una caduta durante un allenamento sulla pista Grawand 1. De Chiesa ha preso posizione, interrogandosi sulle condizioni di sicurezza della pista(«mancavano le doppie reti B, presenti nel sottostante tracciato “Leo Gurschler”). Preannunciata dal quotidiano Il Dolomiti, l’istanza presentata da Carbone ed Eccher segnala anche la mancata effettuazione di una autopsia(per capire se la atleta sia morta per il trauma riportato in pista o nella susseguente uscita dal tracciato) ed i consiglieri del Csm citano inoltre l’inadeguata distanza tra le porte più esterne e il bordo pista, che non venne messa sotto sequestro dopo l’accaduto.
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Paola Molino