Un anno di cassa integrazione per tutti i 328 dipendenti dello stabilimento, compresi gli amministrativi. Ieri le assemblee dei lavoratori della Caffarel hanno accettato la proposta di accordo che avevamo anticipato sull'Eco del 30 giugno, stilata a inizio settimana dopo l'incontro tra sindacati e dirigenti dell'azienda. Un accordo di solidarieà che evita di fa ricadere il peso della crisi sulle spalle dei 90 dipendenti "in esubero".
Il perno dell'accordo è un percorso di formazione e riqualificazione grazie a cospicui fondi messi a disposizione dalla Regione, dall’Anpal e dal Fondimpresa di Cgil, Cisl, Uil e Confindustria. L’obiettivo è fare in modo che il personale acquisisca nuove competenze, in modo che al termine della cassa, se verranno confermati gli esuberi, nessuno si trovi in difficoltà a ricollocarsi. Contemporaneamente dovrebbe esserci anche una riorganizzazione dell’azienda a partire dal marketing, il punto dolente di un prodotto di qualità che trova sempre meno sbocchi commerciali.
«La speranza poi - dice Manuela Vendola, segretaria Uila provinciale - è che in questi 12 mesi la riduzione dei costi consenta di rilanciare il marchio e di far rientrare i 90 esuberi, che in ogni caso secondo noi sono troppi, fino ad azzerarli».
«Se manterrà le promesse che ha fatto - Lara Calvani, Cgil Flai - otterremo dei buoni risultati». Il piano verrà monitorato mensilmente dalle rappresentanze sindacali interne e dalle segreterie.