I ristoratori della valle in sofferenza per le chiusure, la proposta: «Si alzino i criteri per la zona bianca»

I ristoratori della valle in sofferenza per le chiusure, la proposta: «Si alzino i criteri per la zona bianca»
Lunedì 18 Gennaio 2021 - 19:59

Ristoratori, il rilancio passa attraverso l’Unione. Un territorio particolare come quello montano, per sopravvivere, deve beneficiare di regole adatte alla sua dimensione. Ne è convinta Ester Tagliaferri, chef del Papillon di Pomaretto, portavoce del movimento che sarebbe dovuto intervenire in massa a Inverso Pinasca: «Questa non vuole essere una protesta – ha spiegato nel corso di una conferenza stampa tenutasi in sostituzione dell’incontro -. Siamo qui per fare delle proposte e trovare delle soluzioni, che magari potranno anche non piacere, ma che rappresentano una base di partenza». 


L’occasione per dare voce al malcontento del comparto ristorazione, hotel e di tutte le attività commerciali in profonda sofferenza arriva a pochi giorni dalla pubblicazione di un nuovo Dpcm. La possibilità di istituire una zona bianca con meno limitazioni, rischia di rimanere un’utopia: «Il testo parla di 50 casi ogni 100.000 abitanti per rientrare in zona bianca. Ma di che cosa stiamo parlando? È un numero che non raggiungeremo neanche quando si sarà vaccinata l’80 percento della popolazione nazionale. Mi chiedo se abbiano messo l’ipotesi della zona bianca come specchietto per le allodole. Perché hanno previsto la zona bianca se sanno già che non è un traguardo raggiungibile?».


Secondo Tagliaferri i criteri devono essere rivisti verso l’alto: «Prima del Dpcm si parlava di 500 casi ogni 100.000 abitanti, riportiamo il limite almeno in questa posizione. Se i contagi aumentano si torna in zona gialla, nessuno dice il contrario, ma almeno proviamoci perché senza modifiche la situazione sarà la stessa anche a marzo e a settembre. Le valli erano già martoriate pre Covid e adesso veramente alla crisi più totale».


La proposta, da portare sul tavolo della Regione, ha buone probabilità di essere appoggiata da Confesercenti Torino e Cna. Presenti in sala Carlo Chiama (Direttore di Confesercenti Torino), Paolo Alberti (Segretario provinciale Cna) e Filippo Provenzano (Segretario Cna Piemonte). Tutti d’accordo sulla necessità di cucire le iniziative sulla dimensione territoriale dell’Unione dei comuni, facendo leva sulla peculiarità del territorio montano. Ragionamenti che il vice sindaco inversino Enrico Tron si è detto disponibile a portare in Unione.

 

Approfondimento sull'Eco del Chisone in edicola mercoledì 20 gennaio.

f.g.
Foto: Gallian
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Paola Molino