I ristoratori di Pragelato replicano al vice sindaco di Inverso Pinasca: «Se non possiamo lavorare, chiediamo aiuti adeguati»
Si è appena svolta a Inverso Pinasca la conferenza stampa indetta dagli operatori della ristorazione della valle e dal Comune ospitante, per affrontare i problemi della categoria nell'ambito della crisi causata dalle misure anticovid. I ristoratori di Pragelato hanno comunicato la loro scelta di non partecipare all'evento. E in una comunicazione all'Eco spiegano le loro ragioni, in contrasto con le recenti dichiarazioni del vice sindaco di Inverso Pinasca.
All'Eco, in rappresentanza dell'80% dei bar e ristoranti di Pragelato, ha scritto il gestore del rifugio Mulino di Laval. Fa riferimento a una dichiarazione del vice sindaco di Inverso Pinasca Enrico Tron, riportata in questo articolo il 16 gennaio sul nostro sito: «Vorremmo comunicare il nostro disappunto nel leggere le dichiarazioni del Dott. Enrico Tron il quale nella sua dichiarazione (citiamo testualmente): "Anche se lì (riferendosi a Pragelato) qualcuno pareva più interessato ai ristori, forse perché ci sono altre condizioni e il sindaco è più lungimirante" ha fortemente svilito il messaggio che la nostra associazione, come del resto quelle di tutti gli operatori di categoria, sta cercando con estrema trasparenza di far arrivare alle istituzioni».
«L'obbiettivo ed il desiderio di ciascuno di noi - prosegue più avanti - è di poter svolgere la propria attività lavorativa al fine di poter mantener in vita la propria impresa e continuare a garantire un reddito ai nostri dipendenti; nel caso l'impossibilità di svolgere la nostra professione continui a persistere chiediamo aiuti adeguati come del resto stanno facendo tutte le categorie allo stremo, questo a prescindere dall'avere sindaci più o meno lungimiranti».
In un comunicato, allegato qui sotto integralmente, spiegano le loro richieste. In sintesi: una considerazione della montagna differente sulla base delle diverse caratteristiche del sistema turistico fortemente stagionale e penalizzato nel periodo delle festività; ristori adeguati in base al fatturato dello scorso anno e non all'aprile 2019; aiuti dalle amministrazioni locali e integrazioni allo stipendio dei dipendenti.
Approfondimenti sull'Eco del Chisone in edicola mercoledì 20 gennaio.
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Paola Molino