Tribunale: alla Camera, tutti salvi (o meglio, si salvi chi può)
Difficile interpretare il parere espresso dalla Commissione giustizia della Camera sul decreto relativo alla riforma della geografia giudiziaria. L'antefatto, in breve. A metà settembre, entrato in vigore il decreto legislativo n. 155 che aveva soppresso 30 tribunali su tutto il territorio italiano (nonché 220 sedi distaccate e 667 uffici di giudici di pace), il Ministro Cancellieri aveva assicurato ai parlamentari: "presentatemi un numero ristretto di uffici da salvare e io farò subito partire l'iter per un decreto correttivo". Due le condizioni: pochi nomi (la Guardasigilli, di suo, ne aveva già fatti 8) e unanimità delle forze politiche. Martedì 3 la Commissione giustizia del Senato aveva dato l'ok unanime ad un parere che prevedeva il ripescaggio di 11 uffici giudiziari (tra cui Pinerolo e Alba) e la trasformazione di altri 17 in sedi distaccate. Mercoledì scorso la Camera ha fatto di più, chiedendo al Governo di ripristinare "come sedi autonome" ben 16 tribunali (in Piemonte, oltre le due già citate anche Mondovì e saluto) e di trasformare tutti gli altri in sezioni distaccate. Che dire: un contentino a tutti. Ma la Cancellieri non parlava di "numero ristretto"? Un bel modo, per i nostri "onorevoli" di lavarsi la coscienza. "Noi il parere l'abbiamo dato, ora ci pensi qualcun altro…". È la politica, bellezza!
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Paola Molino