Note di Donne: ll coro pop che mancava
L’idea era di dare vita al primo coro pop della Val Pellice. Ma al momento di raccogliere le adesioni, fra gli aspiranti coristi non figurava nemmeno un uomo.
«Così è nato, un anno e mezzo fa circa, “Note di donne”, primo coro femminile pop della Valle - racconta Giuseppe Maggi, direttore dell’associazione “Musicainsieme” di Luserna S.G. -. Qualcosa che volevamo realizzare da tempo, per creare aggregazione e anche in rappresentanza di un certo lavoro didattico: per il territorio una bella opportunità, e per noi un progetto importante, per il quale possiamo contare sulla collaborazione di un professionista come Paolo Mosele, organista, insegnante di attività corale, già fondatore del quartetto vocale e trio jazz “Voci di Corridoio” e con un’esperienza pluriennale di maestro di coro al Liceo Porporato».
In Mosele le circa 30 coriste - un gruppo variegato per provenienza, formazione musicale ed età - hanno trovato un maestro entusiasta e con tanta voglia di mettersi in gioco: «È vero che la connotazione femminile non era premeditata, ma lavorare con le donne è qualcosa di meraviglioso - conferma Mosele -: imparano ad una velocità sorprendente, danno l’anima. E i risultati si sentono: in poco tempo abbiamo fatto tantissimo, e presto potremmo fare il salto e diventare un coro pop live, sostituendo le basi musicali con un trio di docenti della Scuola di Musica».
Ad oggi a scrivere gli arrangiamenti è lo stesso Mosele, che poi invia la parte cantata alle ragazze; una volta alla settimana il coro si riunisce per le prove nella sede di Luserna, ma da qualche tempo il gruppo dei contralti fa gli straordinari il sabato, per un allenamento extra a casa di una delle compagne: «A dispetto dei luoghi comuni sui gruppi interamente al femminile, fra loro vedo complicità e determinazione. Fondamentale - continua il maestro - perché il coro, che dev’essere una forza coesa, funzioni. Si guardano reciprocamente crescere e maturare, sentono scurirsi le voci delle più giovani, e nonostante gli impegni di famiglia e lavoro trovano sempre il modo di esserci. Ricordo che una neomamma portava la bimba alle prove, che ci ascoltava dall’ovetto».
Molte delle coriste non sono nuove al mondo della musica, alcune hanno voci importanti, altre sono alla loro prima esperienza: «Abbiamo iniziato accogliendo tutte le persone che avevano piacere di provare - sottolinea Maggi - ma ora che ci sono quasi due anni di lavoro alle spalle l’intenzione è di essere più attenti e puntare ad avere voci già “pronte”».
Dopo il debutto a Natale 2023 e un concerto per l’8 marzo 2024, sono due i prossimi appuntamenti in calendario: a fine maggio ad Angrogna con la corale Eiminal e a Torre Pellice a fine stagione. «In cantiere - conclude Mosele - abbiamo un repertorio variegato di una dozzina di brani, che va da “Lascia ch’io pianga” di Handel a “50 mila” di Fraschetta, passando per big come Elvis, Vanoni, Lennon, Franklin e Williams. Ci piace rivisitare pezzi particolari. Da tempo vorrei tentare anche un brano degli Africa Unite. Per quanto riguarda i concerti, sarebbe bello trovare occasioni nelle quali le donne possano cantare per le donne, per associazioni dedicate o tematiche che le riguardano, come la violenza di genere. Potrebbe essere un modo diverso di affrontare questioni drammatiche: penso a brani come “E però mi vuole bene”, che il Quartetto Cetra cantava nel 1964 e che è ancora spaventosamente attuale».
Claudia Bertone
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Paola Molino