L'Eco Extra: i consigli di lettura (e visione) di ottobre sulla montagna

L'Eco Extra: i consigli di lettura (e visione) di ottobre sulla montagna
Giovedì 17 Ottobre 2024 - 17:14

Tra gli ultimi contenuti digitali per L'Eco EXTRA di ottobre, dedicato questo mese al tema della montagna, ci sono i consigli di lettura. La pagina stampata ne conteneva quattro. Li proponiamo anche qui con una importate integrazione: un consiglio di visione.

Tra i tanti video che si possono trovare su Youtube a proposito di Maria Lai, proproniamo il più lungo, tratto da un ampio servizio di Rai5. Opere e montagne di Maria Lai, l'artista che nel suo paese natale, Ulassai, preso nel cuore dell'Ogliastra, ha realizzato nel 1981 "Legarsi alla montagna": 27 km di nastro collegavano ogni casa l'una alle altre e il paese alla montagna sovrastante, che minacciava frane, per chiederle pace.

 

LEGARSI ALLA MONTAGNA

L'opera non era il nastro, né le case, né la montagna. L'opera sono le persone che l'hanno realizzata come autori veri e propri insieme all'artista. Anche le persone che non volevano legarsi alla casa accanto perché il vicino aveva fatto loro il malocchio, e a mano a mano avevano messo in evidenza un paese di conflitti. Le stesse persone , però,che sono diventate creative, e hanno proposto di far correre il nastro dritto dove il conflitto c'era, di fare un nodo dove era risolvibile, un fiocco dove c'era amicizia e appendere il pane della festa dove c'era amore.

L'arte ha fatto il miracolo, attraverso le persone che hanno fatto l'arte con Maria Lai. Qui sotto la storia è raccontata molto meglio. Mettetevi comodi, se potete, a ascoltate. Speriamo sia di ispirazione.

 

 

La storia di Maria Lai, del suo legarsi all'infinito e alla montagna e del paese di Ulassai, sulle montagne sarde, è un consiglio personale di Giovanni Teneggi, l'autore su L'Eco EXTRA della parola del mese, Comunità! La comunità invocata come strumento per rendere possibile la vita nelle terre alte, ed evitarne lo spopolamento evidenziato dalle statistiche, senza nostalgia ma traendone insegnamenti per il presente e il futuro.

 

 

La comunità può anche diventare impresa e fonte di reddito per sostentare giovani lavoratori e dare a quel territorio i servizi che servono, come fanno le Cooperative di comunità. È stata la comunità della Valle Grana sotto forma di genitori, imprese, cooperativa turistica, a lavorare con la dirigenza scolastica, il corpo insegnanti, gli amministratori dei Comuni che ci hanno creduto, per vincere i campanilismi e le divisioni tra paesi e alla fine realizzare una scuola di valle. Sono stati loro a determinare il destino delle proprie scuole, minacciate dallo spopolamento, invece di subire decisioni dall'alto.

 

I LIBRI CONSIGLIATI

 

"MIGRAZIONI VERTICALI"  (Donzelli, 2024). «La montagna non ci salverà, a meno che prima non si salvi la montagna con i suoi boschi, pascoli, luoghi, comunità di persone, tradizioni culturali, economie, diversità umana ed ecosistemica ». La terza di copertina di 'Migrazioni Verticali' (Donzelli) introduce il tema del saggio a cura di Membretti, Barbera e Tartari. Un lavoro interdisciplinare che esplora l'aspirazione dei 'montanari per scelta' spinta da cambiamenti climatici, crisi pandemica, opportunità di smart working. Chi sono dunque i 'Migranti verticali'?

 

 

"METROMONTAGNA, UN PROGETTO PER RIABITARE L'ITALIA", (Donzelli, 2021) lavoro di riferimento nel settore, legato all'associazione "Riabitare l'Italia" e curato da Antonio De Rossi e Filippo Barbera nel 2021 indica con questo neologismo di una direzione: «Metromontagna è una parola nuova, che racchiude in sé un proposito radicale: riunire sotto un unico sguardo ciò che naturaliter ci appare diviso, decostruendo l’alterità tra città e montagna... un ripensamento dei rapporti tra centri e periferie».

 

"INVERNO LIQUIDO. La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa" (Derive e approdi, 2023). Maurizio Dematteis e Michele Nardelli hanno posto nel 2022 un tema fondamentale per il futuro delle Alpi: la fine della stagione dello sci di massa in conseguenza della crisi climatica, che è anche un'occasione per una ripensamento. Il lungo reportage tra territori, operatori e testimoni delinea un modo di vivere la montagna e un modello economico e turistico al tramonto, e un cambiamento culturale che vede prospettarsi una diversa domanda di svago. Con quali prospettive concrete di riconversione?

 

"IL PRINCIPIO TERRITORIALE" (Bollati Boringhieri, 2020). Alberto Magnaghi parla del territorio come 'bene comune' per eccellenza e lo descrive come un vero e proprio essere vivente, i cui geni, personalità e bellezza, sono frutto di processi coevolutivi fra insediamento umano e ambiente sedimentati nel corso della storia. Traccia un percorso che, attraverso la crescita della «coscienza di luogo», punta a tornare al territorio» - alla terra, alla montagna, all'urbanità, ai sistemi socioeconomici locali - e a ritrovare le regole di un «ambiente dell'uomo».

 

 

E UNO PER TUTTA LA FAMIGLIA

 

"LA SCIENZA IN VETTA". Ma siamo sicuri che l'Everest sia davvero la montagna più alta del mondo? Abbiamo messo questa domanda nella rubrica "Vero o falso? Luoghi comuni, fake e qualche curiosità" dell'Eco Extra di ottobre, un numero interamente dedicato alla montagna e allo sfatare i luoghi comuni e gli stereotipi che ne infarciscono la narrazione. In questo caso la risposta più corretta (come spesso accade) è "dipende. Il perché lo spieghiamo su L'Eco EXTRA ma potete leggerlo insieme a tanti altri argomenti interessanti in questo libro di Jacopo Pasotti (Codice, 2015).

 

L.P.
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Paola Molino