Pinerolo: nell'area ex Pmt di Via Martiri si tornerà a produrre

Pinerolo: nell'area ex Pmt di Via Martiri si tornerà a produrre
Venerdì 12 Luglio 2024 - 09:59

Lo storico sito industriale di via Martiri del XXI, ex Pmt e, andando indietro negli anni, ex Beloit tornerà a produrre. Non più macchine da carta, ma sofisticati sistemi di automazione industriale.
Avevamo dato notizia alcuni mesi fa che, dopo numerosi tentativi andati a vuoto, il curatore del fallimento Pmt, dott. Poma, aveva ricevuto un'offerta di acquisto da un'importante realtà industriale pinerolese. Ora il nome dell'acquirente, a lungo sussurrato, è diventato ufficiale. Si tratta della Bonetto Automazioni Srl con sede sempre a Pinerolo nell'area industriale della Porporata. Un'azienda affermata, con una lunga storia e in continua crescita.
La notizia confermata dall'ufficio del curatore fallimentare dott. Poma, è stata poi ribadita dall'azienda, che in questi mesi ha mantenuto il riserbo sull'avvenuta acquisizione. Riserbo che l'amministratore Filiberto Sola vorrebbe mantenere ancora. «Non c'è molto da dire - esordisce-la struttura avrà bisogno di parecchi interventi e ci vorrà del tempo affinché possa entrare in attività ed è quindi prematuro fare adesso delle ipotesi sul suo futuro utilizzo».
Sola però precisa la cosa che più conta dal punto di vista strettamente urbanistico: «Manterremo la destinazione produttiva, all'azienda non interessa sfruttare le possibilità edificatorie concesse a suo tempo dal Comune con abbattimento di parte dello stabilimento che invece verrà interamente mantenuto». L'amministratore fa riferimento a una variante al Piano concessa a suo tempo dall'Amministrazione Buttiero nell'intento di sostenere la Pmt in crisi di liquidità, ma non se ne fece mai niente, anche per mancanza di acquirenti.
Una buona notizia per chi temeva nuove edificazioni, praticamente in pieno centro. L'area infatti arriva praticamente a ridosso della stazione ferroviaria di piazza Garibaldi. Di più l'amministratore delegato non ha voluto dire.
Non è dato sapere per ora, viste le dimensioni dell'area, quali lavorazioni verranno portate in via Martiri e quale sarà la sorte dell'attuale sito produttivo della Porporata o di altri che fanno capo al gruppo.
Ma quel che interessa è che nella ex Pmt si riprenderà l'attività. Non solo, si tratterà di produzione ad alto contenuto tecnologico e poco impattante dal punto di vista ambientale, quindi compatibile con una posizione così centrale e inserita in un contesto residenziale.
Nulla di ufficiale per quanto  riguarda il prezzo di aggiudicazione, ma è possibile, viste le tante aste andate deserte, che il lotto sia stato venduto a poco più dell'offerta minima fissata a 751.000 euro, mentre la base d'asta era di 1 milione di euro, i rilanci minimi previsti erano fissati a 20.000 euro. Due i lotti venduti in unica soluzione: uno di oltre 45.000 metri quadri a destinazione industriale che da via Martiri del XXI, numero 76, altezza via della Repubblica, si prolunga fino in centro alla città, nei pressi della stazione di piazza Garibaldi. Più un secondo lotto che ospitava uffici, a destinazione terziario di 1.175 metri quadri.
Il sindaco Salvai non esita a esprimere la soddisfazione per la soluzione di un problema che minacciava di diventare dopo Turck, una seconda ferita nel cuore della città. «Potete scrivere tranquillamente che siamo entusiasti di questa soluzione- afferma - abbiamo avuto un primo abboccamento con l'azienda e naturalmente abbiamo dato assicurazioni che non sarà un problema stralciare quanto avevamo inserito nella variante al Piano per riportare l'area alla sua originale destinazione».

Reazione positive anche da Italia Nostra che in un comunicato afferma: «L’auspicio è che la scelta della società Bonetto Group segni una svolta, stabilendo un precedente da seguire per il recupero a fini produttivi anche di altre aree industriali, interrompendo la politica, priva di senso urbanistico e di corto respiro imperante in questi ultimi anni con la costruzione progressiva di nuovi complessi residenziali e l’apertura di ulteriori piattaforme commerciali destinate nel volgere di non molti anni a creare nuovi vuoti urbani in stato di abbandono».
A.M.

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Paola Molino