"25 aprile" partecipato in tutto il Pinerolese
Forse come non si vedeva da tempo, complice anche la bella giornata di sole, le celebrazioni dell' 80° anniversario del "25 aprile" a ricordo della lotta contro il nazi-fascismo e per l'affermazione dei valori di libertà e democrazia, hanno visto una grande partecipazione in tutte le realtà del Pinerolese, con una buona presenza di giovani. Il tentativo di mettere la sordina (sobrietà) all'evento coincidente con la proclamazione di cinque giorni di lutto nazionale per la morte di Papa "Francesco" ha avuto evidentemnte l'effetto contrario. Occorrre sottolineare che tutto si è svolto in un clima disteso e di festa come del resto è sempre accaduto nel Pinerolese, luogo ricco di tesimonianze della lotta partigiana e che ha pagato un importante contributo in termini di vite umane.
Anche a Pinerolo grande partecipazione un lungo corteo preceduto dalle autorità cittadine, dal presidente dell'Anpi Pinerolo, Riccardo Vercelli e a cui ha voluto essere presente anche il Vescovo di Pinerolo, Derio Olivero.
La giornata era stata preceduta la sera prima da un'altrettanto partecipata fiaccolata organizzata dall'Anpi.
Il sindaco di Pinerolo Luca Salvai ha dedicata gran parte del suo intervento pubblico ai temi del pacifismo. Tra le altre cose ha affermato: «Anche una grande partigiana della pace come Lidia Menapace ha sempre ricordato che il pacifismo non è un’utopia, ma una scelta morale e politica per la costruzione di un mondo migliore. Lidia, che ha vissuto sulla propria pelle le atrocità della guerra, non ha mai smesso di affermare che "la pace non è un sogno, ma una lotta quotidiana". Il suo impegno è stato per un mondo senza guerre, per una società dove le risorse non siano destinate alla distruzione, ma alla solidarietà.
Probabilmente molti partigiani oggi guarderebbero con grande preoccupazione ad un riarmo, soprattutto se fatto in questo modo, pur comprendendo le difficoltà del mondo attuale e la necessità di una difesa, ma che sia comune, che nasca da una reale idea di cooperazione e non di contrapposizione, portata avanti da quell’unica Istituzione, scomoda, molto scomoda, che ha realizzato quell’ideale di libertà e di giustizia che nella Resistenza trae la sua linfa vitale e che, al contempo, è riuscita ad affermare al suo interno un sistema di diritti civili e sociali che non ha paragoni al mondo, e questo da fastidio a molti. Questa istituzione è L’Unione Europea. Io credo questo».
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Paola Molino