Il turismo piemontese cresce grazie ai musei
Mentre la stagione turistica è ancora in corso, l’Osservatorio della Regione Piemonte ha diffuso i dati sui primi sei mesi del 2023. Dati positivi, che registrano ad esempio un incremento del 10 percento dei pernottamenti nella nostra regione, con un dato record di crescita del 50 per cento di pernottamenti di turisti degli Stati Uniti, seguiti da Francia, Svizzera e Germania. Gli arrivi crescono invece del 14,3 percento.
Vanno bene le cose anche per quanto riguarda il mercato interno, con una crescita degli arrivi che oscilla dal 20 al 25 per cento prevalentemente da Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna. Laghi e colline registrano l’incremento più consistente (tra il 10 e il 20 per cento), ma le presenze si concentrano principalmente sui territori di Torino e prima cintura dove si concentra oltre il 35 per cento dei pernottamenti regionali.
Un trend di crescita confermato anche dai numeri dell’aeroporto di Torino che dall’inizio dell’anno ha contato 2.268.490 passeggeri, in aumento del 18,7 per cento rispetto al 2022.
<<L’impennata del settore - dicono dalla Regione - porta a pensare che entro fine del 2024 tutto il comparto dovrebbe raggiungere un valore economico vicino al 10 per cento del Pil regionale, obiettivo che si era dato l’amministrazione Cirio a inizio mandato>>.
L’Osservatorio registra poi un vero e proprio boom nella frequentazione di mostre e musei. La Reggia di Venaria da sola ha accolto, da gennaio a luglio, 100 mila visitatori in più dello stesso periodo del 2022 (259.786 in tutto), con un aprile da record: 89.472 ingressi contro i 46.083 dell’anno precedente.
Musei: meglio del 2019
Secondo l’Osservatorio regionale, il vero “pool factor” è il sistema museale, che sta portando il Piemonte ad essere tra le regioni italiane più gettonate per il turismo, con una crescita costante.
<<Nei primi 6 mesi dell’anno - dice il rapporto - i 45 musei monitorati dall’Osservatorio Culturale hanno registrato 2,8 milioni di ingressi, segnando un più 46 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022 e il 9 per cento di visite in più rispetto allo stesso periodo del 2019. Un cambio di passo importante se si pensa che solo due anni fa, nel 2021, in tutti i musei monitorati in Piemonte le visite registrate sono state 2,7 milioni, ovvero circa 150 mila in meno di quelle realizzate da gennaio a giugno nel 2023 nei soli musei dell'area metropolitana di Torino>>.
I Musei Reali nei primi sei mesi hanno staccato 324.284 ingressi, ovvero il 55 per cento in più rispetto al 2022 e addirittura il 4 per cento in più rispetto al periodo pre-pandemico del 2019, mentre già più di mezzo milione di persone ha visitato il Museo Egizio, che ha fatto schizzare a più 19 per cento il valore percentuale delle presenze, perfino superiore a quello del 2019.
Bene anche la Palazzina di Caccia di Stupinigi: quasi 47.000 presenze nel 2019, che a giugno 2023 sono cresciute a 66.000.
Poi c’è il Museo Nazionale del Cinema e anche qui non ci sono sorprese: i primi sei mesi del 2023 «battono» i primi sei mesi dell’anno scorso passando da 355.979 a 275.322 di quest’anno con 80.687 ticket di scarto. La sorpresa vera, invece, quella sì, sono le Tombe dei Reali di casa Savoia che hanno incrementato il numero di visitatori del 170 per cento, dagli appena 21.000 nei primi sei mesi del 2019 agli oltre 57.000 di adesso. E questo forse per effetto degli echi delle vicende legate alla Corona inglese. Sta di fatto che anche Palazzo Carignano, altro luogo storico italiano simbolo del Risorgimento, ha più che raddoppiato i visitatori, dagli 11.000 di quattro anni fa agli oltre 22.000 di adesso, solo nei primi sei mesi dell’anno.
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Paola Molino