Usura, riciclaggio, bancarotta: a processo il boss delle auto di lusso
Procede a tamburo battente il processo che vede imputati Paolo Jahier, classe ’65, noto e assai discusso commerciante di auto di lusso residente a Pinerolo, e il padre Ermanno, 90 anni a marzo. Con loro anche un’avvocata torinese (accusata di usura e assistita dalle colleghe Elena Negri e Cristina Trabucco).
Ai due pinerolesi, difesi dall'avv. Wilmer Perga, il procuratore aggiunto Cesare Parodi contesta l'autoriciclaggio (per aver utilizzato circa 3 milioni di euro di proventi generati da evasione e bancarotte, e quindi illeciti) e, al solo Paolo, anche usura e favoreggiamento della prostituzione. Avrebbe concesso in affitto camere del Macumba di corso Torino come casa d'appuntamenti.
L'imputazione più pesante è però quella di bancarotta fraudolenta, in relazione alla Er. Luc, società dichiarata fallita il 12 gennaio 2017. Una vicenda, per la quale Paolo Jahier è già stato condannato in primo grado e secondo grado, è oggi al vaglio della Cassazione. Sul nostro giornale abbiamo ricostruito l'intricata storia emersa in aula: a far da contorno, la sonnacchiosa Pinerolo, con il suo sottobosco fitto di personaggi quantomeno "opachi" e molto spesso ben noti alle cronache giudiziarie. Uno di questi è l'ex tributarista e consulente del lavoro Beniamino Costantino. Parliamo anche di lui, oggi ancora in carcere, e del freschissimo annullamento di una condanna per bancarotta risalente al marzo 2021. Sotto questo fronte, processo da rifare.
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Articolo modificato il 22/4/20024 alle ore 10 con la cancellazione di un nome per diritto all'oblio.
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Paola Molino