Beinasco, incendio Demap: dati ancora allarmanti, preoccupa il tetto in amianto divorato dalle fiamme

Beinasco, incendio Demap: dati ancora allarmanti, preoccupa il tetto in amianto divorato dalle fiamme
Martedì 14 Dicembre 2021 - 14:01

Gli ultimi dati di Arpa raccolti in mattinata sul territorio di Beinasco dopo l'incendio di domenica pomeriggio alla Demap confermano la necessità di mantenere la massima cautela: la presenza di inquinanti rimane alta, complici le basse temperature e il prosieguo delle operazioni di spegnimento, che andranno avanti ancora per tutta la giornata. Alle otto scuole chiuse con una ordinanza dal sindaco Daniel Cannati, si aggiunge anche la materna Pajetta. Poco fa il preside della scuola di Borgo Melano ha infatti deciso di propria iniziativa di chiudere precauzionalmente l'istituto poco fa.

Oltre alla nube tossica, preoccupa parte del tetto dell'azienda, collassato a causa del rogo, che era costituito da fibre contenenti amianto. Di qui la necessità di avviate anche le misurazioni per determinare la presenza di eventuali fibre nell’atmosfera che, in questo momento, all'esterno della zona di interdizione non destano preoccupazione.

«Le acque di spegnimento, sedimentate su aree impermeabilizzate, sono state ricondotte nei collettori e in parte trattate da ditte specializzate, e pertanto non ci sono particolari motivi di preoccupazione sulla rete idrica o sulla contaminazione delle falde», spiegano dal Comune.  L'Amministrazione comunale ha anche chiesto all'Asl di effettuare indagini sui terreni e sugli orti urbani in prossimità della zona rossa, un'area di 400 metri che di fatto circonda l'azienda di via Giotto.

«Nell'attesa dei risultati - avverte il sindaco Cannati - a scopo puramente precauzionale consigliamo a tutti i cittadini di Beinasco centro e Fornaci di evitare il consumo di frutta e ortaggi coltivati sul territorio, ad esempio in orti domestici. E rinnovo l'invito ad evitare di uscire di casa, se non quando strettamente necessario, indossando la mascherina Ffp2».

pa. pol.
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Paola Molino