Esplosione in piazza Sabin: la vicina, «credevo fosse una bomba, ho visto due persone avvolte dalle fiamme»

Esplosione in piazza Sabin: la vicina, «credevo fosse una bomba, ho visto due persone avvolte dalle fiamme»
Venerdì 29 Ottobre 2021 - 09:42

Sono tutti sotto choc: sia coloro che sono stati direttamente coinvolti dalla terribile esplosione di questa mattina, causata (come appena confermato dai Vigili del fuoco) da una fuga di gas avvenuta all'ultimo piano di un condominio di Via Parri, affacciato su Piazza Sabin, sia tra i residenti nei palazzi vicini. Di fatto è un intero quartiere ad essere stato sconvolto, con frammenti di vetri che tappezzano la piazza per decine di metri, finestre, ringhiere, tapparelle divelte, porte di abitazioni e garage spalancate. Un'onda d'urto impressionante, che ha trasformato l'area in una zona di guerra e provocato una vittima (una donna di 84 anni) e almeno tre feriti: un ustionato all'80 per cento con ustioni di primo e secondo grado è stato intubato e trasportato al Cto, un codice giallo e uno verde inviati al Civile Pinerolo.

«Alle 6,30 di questa mattina ho sentito forte odore di gas per strada - racconta un signore che abita in uno dei palazzi affacciati su piazza Sabin - ma non mi sono allarmato». Alle 7,40 circa, il botto: «Pensavo fosse una bomba. mi sono affacciata dalla finestra ho visto due persone avvolte dalle fiamme - aggiunge una signora, letteralmente sconvolta - mi sono messa a gridare aiuto, aiuto. E' terribile». Sempre lei dice che «sembra che fossero diversi giorni che in quell'appartamento ci fossero dei lavori». E allora sorge il dubbio che nel montaggio della cucina magari qualche operazione non abbia funzionato. Saranno gli inquirenti ad accertare eventuali anomalie.

Al momento non si sa ancora quanti siano gli appartamenti inagibili. sicuramente tutti quelli del palazzo coinvolto nell'esplosione, con una dozzina di famiglie (per circa venti persone totali, tra cui un giovane disabile) ora senza casa. Il sindaco Salvai, immediatamente accorso, ha assicurato tutti che «chi non ha possibilità di essere ospitato da amici o parenti, verrà accolto da parrocchie o hotel della zona». Nel frattempo, un componente per ogni nucleo familiare, accompagnato dalle forze dell'Ordine, sta recuperando documenti e effetti personali alle proprie case. La paura degli sfollati ora è che «questa notte gli sciacalli ne approfittino: abbiamo tutto aperto, e già è successo durante l'alluvione».

Sul posto i soccorritori stanno ancora facendo la conta dei presenti per verificare che non ci siano persone ancora sotto le macerie del quarto piano, crollato sul terzo.

Articolo aggiornato alle ore 9.54 del 29-10-21

Foto Dario Costantino
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