Gestione del forte di Fenestrelle, il territorio si unisce attorno al sindaco di Pinerolo: «Bando breve, e futuro condiviso»
Tra i primi atti del sindaco di Pinerolo Luca Salvai, c'è la lettera inviata ieri a Prefetto, Demanio, Regione Piemonte e Città di Torino a nome di tutto il territorio pinerolese chiedendo di non procedere con un bando a evidenza pubblica per una concessione ponte di sei anni, ma di aprire un tavolo per definire« una gestione del Forte di Fenestrelle, con modalità non condivise con il territorio e gli Enti medesimi».
Si tratta della prima presa di posizione coordinata di tutta l'area territoriale dopo l'incontro promosso a luglio dal sindaco di Fenestrelle Michel Bouquet. Salvai rappresenta nello specifico la Cabina di Regia Turismo di Zona Omogenea Pinerolese 5. La lettera è firmata anche dalla Diocesi di Pinerolo, Fondazione Centro culturale valdese dalle Unioni dei Comuni Val Chisone e Germanasca e Comuni olimpici - Vialattea, dall'Uncem (presidenti nazionale Marco Bussone e regionale Roberto Colombero.
Questo intervento, avvenuto subito dopo l'insediamento del sindaco di Pinerolo, rappresenta un atto di coordinamento territoriale che era mancato negli ultimi mesi, con diverse lettere inviate dal presidente dell'Unione Val Chisone Marco Ventre e dall'Uncem, non del tutto coordinate. Tutte però chiedevano di rinunciare al bando annunciato dal Demanio al sindaco di Fenestrelle, che potrebbe portare un privato miglior offerente a una gestione ponte di sei anni, un tempo «Troppo lungo per un bando ponte, troppo corto per un programma d investimenti».
«Come già evidenziato nelle numerose sollecitazioni del Comune di Fenestrelle - scrivono infatti i sindaci e gli altri enti locali, civili e religiosi -, nelle precedenti lettere dell’Unione Montana Valli Chisone e Germanasca e nella recente lettera dell’Uncem, il territorio e gli Enti che lo rappresentano esprimono la propria forte contrarietà all’ipotesi di un bando, di prossima emissione, per la gestione del Forte di Fenestrelle, con modalità non condivise con il territorio e gli Enti medesimi».
La lettera cita il forte come "bene faro" individuato formalmente dal territorio negli atti della Cabina di Regia del Turismo costituita dai Sindaci e loro rappresentanti dei Comuni di Pinerolo, Cavour, Macello, Cantalupa, Usseaux, Bobbio Pellice, San Secondo di Pinerolo, Villar Perosa, Prali e Fenestrelle, in rappresentanza dei Comuni di Zona Omogenea Pinerolese 5.
«Siamo profondamente convinti che la Comunità locale e i suoi Enti debbano avere un ruolo in questo processo, il Forte è un bene che appartiene alla Comunità: una gestione slegata dalla Comunità stessa e dai suoi rappresentanti non potrebbe avere esito positivo».
Il territorio si schiera quindi in modo finalmente unanime e coeso, chiedendo un percorso condiviso: «Un percorso diverso dal passato, che parta dal basso e che colga nel Forte di Fenestrelle l'opportunità di poter progettare e costruire spazi di relazione e di impresa come sfida socioculturale di un territorio e di una comunità».
Anche la richiesta di inserimento di eventuali requisiti nel bando - «effettuata per le vie brevi dal Demanio e dalla Regione Piemonte al Comune di Fenestrelle» - risulterebbe «quanto mai inapplicabile visti i tempi estremamente ristretti e non conoscendo affatto i contenuti del bando».
LA PROPOSTA
La lettera chiede quindi un incontro urgente con il Direttore dell’Agenzia del Demanio e con la Regione Piemonte, nelle figure degli Assessori Andrea Tronzano e Vittoria Poggio, alla Presenza del Prefetto e dei rappresentanti della Città di Torino con delega alla Città Metromontana e della Città Metropolitana, al fine di ragionare su un eventuale bando ponte di breve durata, trovando delle convergenze con l’Associazione Progetto San Carlo Onlus, al fine di ipotizzare una proposta di gestione della struttura moderna, aperta, inclusiva, in rete con le altre risorse del territorio, perché il turismo rappresenta una grande fonte di sviluppo anche economico per le Comunità locali pinerolesi e montane, già piegate dalla recente pandemia».
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Paola Molino