Musica e alpinismo in lutto per la morte di Giovanni
Chi l'ha conosciuto, certamente non lo dimenticherà. Come appassionato di arrampicata e montagna (aveva anche gestito il Rifugio Selleries), di pesca a mosca (quella libera ed avventurosa nei torrenti di montagna), ma soprattutto di musica. Uno che aveva fatto conoscere Brassens in giro per l'Italia e che perfino in Francia non faceva rimpiangere il muscista d'Oltralpe, tanto da aver già programmato una serie di concerti che il Coronavirus aveva purtroppo messo in stand-by. Giovanni Ruffino era così: essenzialmente un artista, con tutti i pregi e i difetti tipici dell'artista. Creativo e istrionico. Uno che con la sua voce e la sua chitarra sapeva incantare ed emozionare. Sempre. Ha perso la vita sulle sue montagne, quelle che amava. Abitava sulle alture di S. Pietro Val Lemina e avrebbe compiuto tra poco 53 anni. Invece è stato ritrovato un paio d'ore fa, in fondo ad un canalone imperviio, sul versante settentrionale della cresta che congiunge il monte Francais Pelouxe e il monte Pelvo (zona Pian dell'Alpe), sui crinali che dividono l'alta Val Chisone dall'alta al Susa.
Il suo corpo è stato intravisto intorno alle 11.30, dopo che le squadre del Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese, allertate nel cuore della notte, avevano trovato delle tracce. Il sorvolo da parte dell'elicottero dei Vigili del Fuoco ha permesso poi di individuare la salma. Inizialmente non era possibile raggiungerla perché si trovava in una zona estremamente impervia, ma dagli avvistamenti i soccorritori hanno fin da subito potuto escludere che quell'alpinista fosse sopravvissuto a una caduta di circa 200 metri.
In seguito è giunta sul posto l'eliambulanza 118 che ha recuperato il corpo e lo ha consegnato alle autorità per le operazioni di Polizia giudiziaria. Hanno collaborato il Soccorso Alpino della Guardia di Finanza, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri.
Una vera tragedia per la sua famiglia e per le tantissime persone, su tutti gli artisti e gli alpinisti pinerolesi, che lo conoscevano e apprezzavano.
Nella foto, Giovanni Ruffino durante un suo recente concerto.
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Paola Molino