Dopo il sequestro, nuovi particolari sulle indagini a carico dei fratelli Bianciotto
È un giro di affari (molto) sporchi, quello che pian piano pare delinearsi dalle carte degli inquirenti. Al centro, sempre loro: i fratelli Elmo e Diego Bianciotto, entrambi attualmente detenuti. Dopo il sequestro disposto dal Tribunale di Torino la scorsa settimana, su aziende, conti correnti e beni, nuovi particolari emergono dall'indagine sui due noti imprenditori pinerolesi (con villa a San Pietro Val Lemina), a più riprese coinvolti in importanti vicende giudizairie. Ora però non si tratterebbe "solo" di reati tributari e fallimentari (su tutto bancarotte e un'evasione milionaria), perchè sembrano farsi strada nuove ipotesi di reato come l'autoriciclaggio e il riciclaggio internazionale, con società ramificate in mezzo mondo, paradisi fiscali compresi. «Non è tutta farina del loro sacco», avverte il difensore, avv. Gaetano Piermatteo, che proprio in queste ore sta studiando gli atti. Intanto la Guardia di Finanza, gruppo di Orbassano, col ccordinamento del pm Riccaboni, procede la sua incessante attività investigativa. E venerdì prossimo, 19 aprile, il fratello maggiore Elmo (raggiunto nel frattempo da una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere) sarà a processo: deve rispondere di violazione della normativa sulla vendita di armamenti. Ampio servizio su l'eco del chisone da questa mattina in edicola, disponibile anche in versione digitale. Nella foto, il provvedimento di sequestro affisso sul cancello dell'Eurostock di Roletto.
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Paola Molino