Agess: il fallimento chiude, la ferita resta aperta

Agess: il fallimento chiude, la ferita resta aperta
Giovedì 14 Febbraio 2019 - 16:14

Era il 2005 quando il fallimento Agess, l'ex Agenzia di sviluppo della Val Pellice, gettò nello sconforto un intero territorio. In questi giorni la vicenda sul piano giudiziale-fallimentare si sta chiudendo con il pagamento dell'ultima consistente tranche di denaro, in base al piano di riparto disposto dal curatore fallimentare Giuliana Barra. Si tratta di circa tre milioni di euro, altre due erano già stati pagati precedentemente. Chi più, chi meno i creditori sono riusciti a rientrare di una buona parte dei propri soldi, a rimetterci di più sono stati invece le Comunità montane e i loro cittadini, coinvolte a vario titolo nel fallimento. Saldati i conti, la vicenda lascia comunque l'amaro in bocca perché Agess rappresenta un'occasione sprecata due volte. La prima quando si gettarono al vento così tante risorse per incapacità e per i vecchi vizi della politica clientelare e autoreferenziale, la seconda quando i protagonisti della vicenda (amministratori e politici) preferirono affrontare il caso Agess accapigliandosi su questioni di soldi, invece di impegnarsi in un'attenta analisi e in una sincera assunzione di responsabilità di quanto accaduto, eper poter così ripartire nel rilancio del territorio su nuove basi. Tutti i dettagli su l'eco del chisone in edicola, disponibile anche in versione digitale. In foto la Crumiere di Villar Pellice: la sua ristrutturazione fu al centro del crack dell'Agenzia.

 

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Paola Molino