Vaccini, 5Stelle ai Novax: «Non votateci più, ma non andremo contro la legge»
Serata ad alta tensione, ma senza eccessi verbali, ieri sera al Salone dei Cavalieri di Pinerolo, in occasione dell'incontro organizzato dal Movimento 5Stelle sul tema: "Vaccini: obbligo o raccomandazione?». Al tavolo degli oratori il portavoce del Movimento, Davide Bono, il sindaco di Pinerolo Luca Salvai, la consigliera regionale Francesca Frediani. I 5Stelle hanno spiegato la loro posizione contraria alla legge varata dal governo: «In linea generale non siamo contro i vaccini, ma non siamo d'accordo sull' imposizione fatta ai genitori attraverso l'esclusione dei figli dai nidi e dalle materne». Consigliando poi di seguire le indicazioni di legge per quanto riguarda le dichiarazioni e autocertificazioni richieste dall'Asl. «Chi non ha ricevuto alcuna comunicazione da parte dell'Asl, stia attento però ad autocertificare di essere in regola se non si ha la certezza» ha sottolineato la consigliera regionale Francesca Frediani, rivelando poi che intende far vaccinare regolarmente i propri figli . A chi chiedeva con forza una presa di posizione del Comune, il sindaco Luca Salvai ha risposto con decisione: «L'amministrazione non intende produrre alcuna azione contraria alla legge o ostacolarne l' attuazione, questo deve essere molto chiaro». Tante le richieste di precisazione sulle procedure di autocertificazione e dichiarazioni da produrre Asl, e sui rapporti con i dirigenti scolastici. Alcuni hanno espresso timori per possibili discrimanazioni che potrebbero subire i loro figli. La serata è andata avanti fin oltre la mezzanotte con accenti sempre più polemici. A chi contestava duramente la posizione dei 5Stelle accusandoli di mettere a rischio la vita dei propri figli con un atteggiamento troppo morbido, Davide Bono ha replicato: «Io sono un medico e non posso accettare di sostenere posizioni che non hanno alcun valore scientifico come il legame tra vaccinazione e casi di autismo: non sono d'accordo su questa legge antidemocratica e ci batteremo per modificarla, ma non chiedeteci di più; in questi anni abbiamo capito che non possiamo accontentare tutte le posizioni, se questo ci costerà dei voti pazienza».
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Paola Molino