ASL TO 3: asportato raro tumore al rene di 4 chilogrammi, il paziente a casa dopo 8 giorni

ASL TO 3: asportato raro tumore al rene di 4 chilogrammi, il paziente a casa dopo 8 giorni
Giovedì 19 Dicembre 2024 - 12:14

Una rara forma di tumore al rene, di quasi quattro chili di peso, che occupava gran parte della cavità addominale sul lato di destra, comprimendo altri organi. E' questa la diagnosi che qualche mese fa un paziente del Pinerolese di 52 anni ha ricevuto dopo una ecografia eseguita al Pronto Soccorso di Pinerolo, dove si era rivolto per un forte dolore al fianco e sangue nelle urine, e alcuni esami di approfondimento. Lui non aveva alcuna avvisaglia in proposito, come purtroppo spesso accade nei casi di patologie oncologiche. la sanità pubblica si mette in moto velocemente: il paziente viene trasferito all'Ospedale di Rivoli per essere sottoposto a un delicato intervento di nefrectomia radicale, con l’asportazione del rene e del surrene. L’operazione chirurgica è stata condotta da una equipe multidisciplinare, formata da Salvatore Stancati, direttore dell’Urologia dell’AslTo3 (foto) , Stefano Guercio, responsabile dell’Urologia di Pinerolo, Mauro Garino, direttore della Chirurgia generale dell’ospedale di Rivoli, collaboratori, anestesisti e infermieri. Tutte le strutture coinvolte fanno parte del Dipartimento di Chirurgia, diretto da Andrea Muratore.

L’intervento è stato effettuato a cielo aperto, cioè in maniera tradizionale, con un'incisione nella pelle per accedere direttamente all'area che richiede l'intervento e non con tecniche mini invasive, in considerazione dell’estensione della neoplasia e dei suoi stretti rapporti con altri organi e grandi vasi sanguigni. Malgrado ciò, dopo otto giorni di degenza post operatoria, il paziente è stato dimesso senza complicanze. Ancora oggi continua a essere seguito dalle cure multidisciplinari uro-oncologiche dell’AslTo3 e alla TAC total body eseguita a tre mesi dall’intervento chirurgico risulta libero da malattia e in ottime condizioni fisiche, assicura l'Azienda sanitaria in un comunicato.

«Nei momenti difficili della diagnosi e poi dell’intervento – racconta il paziente del Pinerolese - ho ricevuto durante tutto il percorso, sia a Pinerolo sia a Rivoli, un’assistenza sanitaria di altissimo livello da medici e infermieri, ma anche un’attenzione umana che è andata ben oltre le cure cliniche».

«Molto spesso la diagnosi di tumore del rene è casuale – spiega Salvatore Stancati, Direttore dell’Urologia dell’AslTo3 – un’ecografia eseguita per i motivi più disparati può dimostrare un tumore anche di piccole dimensioni, che non avrebbe dato alcun sintomo ancora per molto tempo. Scoprire un tumore in uno stadio precoce ha molti vantaggi, compresa la possibilità di intervenire in maniera meno invasiva possibile. Ma a volte, come in questo caso, non è così. L’assenza di sintomi può protrarsi per molto tempo, lasciando a una neoplasia del rene il tempo di crescere. In questi casi l’intervento può essere molto complesso e richiedere competenze cliniche diverse per assicurare un buon risultato: la sinergia con i colleghi è stata essenziale».

 

«Un ospedale è un sistema complesso – commenta Franca Dall’Occo, Direttore generale dell’AslTo3 – che funziona bene se si creano sinergie virtuose fra i diversi reparti. Lo stesso si può dire dei servizi presenti sul territorio di un’azienda sanitaria locale: in questo caso la collaborazione fra i nostri due ospedali di Pinerolo e Rivoli e poi quella fra le equipe di urologia e chirurgia dell’ospedale di Rivoli hanno consentito al paziente di ricevere le migliori cure a nostra disposizione».

A queste dichiarazioni si aggiunge anche quella dell'assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi:, il quale dichiara come questa storia  dimostri concretamente «quanto la multidisciplinarietà e la condivisione di conoscenze siano fondamentali per la buona riuscita di interventi complessi. Un aspetto ancora più importante in un’Asl estesa su un territorio così ampio: un grazie, dunque, a tutti i professionisti che hanno permesso alla sanità pubblica regionale di rispondere a 360 gradi a questa persona e che si impegnano quotidianamente a farlo per tutti i pazienti».

Per questa e tutte le altre storie è necessario difendere la sanità pubblica e chiedere che venga potenziata, perchè i suoi operatori possano lavorare con serenità e soddisfazione e i cittadini trovare risposte le migliori risposte possibili in tempi veloci.

 

 

 

 

 

 

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Paola Molino