Tragedia al Sociale di Pinerolo: una condanna, due assoluzioni

Tragedia al Sociale di Pinerolo: una condanna, due assoluzioni
Giovedì 23 Luglio 2015 - 16:13

Quattro mesi: uno in meno di quanto chiesto dal pm Ciro Santoriello. Questa la condanna decisa oggi dal giudice monocratico Rossella La Gatta per l'ing. Antonio Morrone, dirigente del Settore Lavori pubblici del Comune di Pinerolo, accusato di omicidio colposo aggravato per la morte di Michele Capitani. Il pensionato 61enne, precipitò nel vano montacarichi del Teatro Sociale il 26 gennaio 2011. Una tragedia per cui furono incriminati anche Giuseppe Soldano, presidente dell'Artistica Music&Show di Bra (la cooperativa che ha l'appalto per la gestione di tutti gli allestimenti del teatro), e Valter Rizzo, suo socio e tecnico del suono, presente quel giorno al Sociale. Il giudice li ha assolti "per non aver commesso il fatto". E se per loro il processo si è chiuso, non altrettanto si può dire per Morrone, il cui legale, avv. Renzo Cocchi, anticipa già il ricorso: «Attendiamo le motivazioni (90 giorni, ndr) per presentare appello». Ma è soprattutto la decisione del giudice La Gatta di ritrasmettere gli atti alla Procura, che apre un nuovo capitolo della vicenda processuale. In altri termini, il pm Santoriello dovrà indagare se e quali altre responsabilità siano ravvisabili. Dopo la sentenza odierna, l'indagine dunque ripartirà scandagliando altri fronti: vedremo quali nuove figure potrebbero essere implicate e quali le (eventuali) responsabilità a loro attribuibili. Quel che appare fin da ora chiaro è che per Santoriello la colpa di quella morte non è imputabile ad una persona singola, ma essenzialmente ad un sistema, in cui disorganizzazione e negligenze (o quanto meno leggerezze) erano all'ordine del giorno. Il giudice ha pure disposto la confisca del montacarichi.

L.S.
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Paola Molino