Peculato: condannato il sen. Claudio Bonansea
Tre anni e due mesi: questa la condanna inflitta oggi a Claudio Bonansea, già senatore del centrodestra ed ex-consiliere provinciale di Forza Italia, dai giudici della Terza sezione penale del Tribunale di Torino (presidente Antonio De Marchi, a latere Natale e Favretto). Qualcosa più del minimo previsto per questo tipo di reato, peculato, qualcosa meno di quanto aveva richiesto il pm Paolo Toso (3 anni e 4 mesi) che l'aveva accusato di aver sottratto denaro alla Consepi (societò per la sicurezza stradale di cui era presidente) avvalendosi della Euroservizi, ditta intestata al pinerolese Ugo Barotto.
Il verdetto di questa mattina di fatto è una mazzata che nè Bonansea (politico ben noto non solo in Val Pellice dove risiede), nè il suo difensore, avv. Roberto Calleri di Sala, si aspettavano. Tanto più dopo aver letto ed ascoltato la relazione del perito incaricato di giudici, il rag. Angelo Tropini: il noto ed esperto tecnico contabile torinese, cui la Corte aveva posto tre quesiti chiave, aveva infatti ritenuto che le prestazioni fatturate a Consepi da Euroservizi fossero congrue (sia sotto il profilo quantitativo che delle tariffe praticate) ed effettivamente rese. Dunque, per Tropini, «nessuna sovrafatturazione» (come invece sostenuto dalla Procura) e sui conti dell'imputato una «movimentazione fisiologica». Conclusioni che aveva fatto dire all'avv. Calleri, «la perizia conforta la nostra linea difensiva». Invece oggi la terza sezione si è espressa in modo diverso. «Non posso commentare la sentenza finchè non potremo leggere le motivazioni (i giudici si sono riservati 90 giorni, ndr). Mi spiace per il mio assistito perché non si è mai appropriato di nulla e ha sempre e solo voluto il bene di Consepi. Sicuramente faremo appello», anticipa Calleri, decisamente amareggiato.
Quanto esattamente i giudici ritengono che Bonansea abbia sottratto alle casse di Consepi (dal 1 gennaio 2004 al luglio 2008), ad oggi non è in grado di dirlo neppure il legale. «Il capo di imputazione ha subito varie modifiche: in un primo tempo era stata contestata una cifra di 800mila euro, poi si arrivò a 175mila». Le motivazioni ci diranno parole più chiare. Quanto al risarcimento danni per le parti civili (Consepi, Finpiemonte e Sitaf), i giudici hanno stabilito che venga liquidato in separato giudizio.
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Paola Molino