Le comunità raccontate dai loro librai: i reportage di EXTRA

Le comunità raccontate dai loro librai: i reportage di EXTRA
Mercoledì 21 Febbraio 2024 - 09:42

"Librerie di comunità" esce dalle pagine di carta e migra online. Nel corso del 2023, la rubrica dell'Eco EXTRA ha raccontato i quartieri e i territori, e soprattutto le comunità che li abitano, viste però attraverso gli sguardi dei loro librai.

Nell'inserto mensile, i reportage, con parole e immagini, sul rapporto sempre più viscerale tra i librai indipendenti, i lettori di libri e il territorio che li circonda. Intanto qui sul web e sulle pagine social abbiamo proposto i video, i consigli di lettura (volumi sui quartieri o rappresentativi delle librerie) con le immagini dei fotoreporter di EXTRA. A volo d'uccello ci siamo calati con Google Earth nei quartieri fino alla soglia e dentro le librerie, per capire di quale pezzetto di mondo sono diventate punti di riferimento.

Dal 2024 EXTRA sarà dedicato tutti i mesi a temi monografici. Le nuove Librerie di comunità, quindi, le troverai interamente sul web. Un habitat che non è per loro meno congeniale. Le comunità diventano community sui canali digitali dove molti librai mantengono vivi i rapporti interpersonali anche a distanza, quando non possono farlo direttamente di persona.

 

Lo staff della "Therese". Foto: Turinetto

 

È successo molto durante la pandemia, quando i librai si hanno dovuto inventarsi nuovi strumenti: gli e-commerce, i social network, gli ordini telefonici, le consegne a domicilio, magari in bicicletta. Qualcuno in questo modo ha conquistato nuovi clienti. Ne hanno parlato molto per esempio da Therese e dal Golem, tra Vanchiglietta e Vanchiglia, ma è stata un'esperienza diffusa. Questi nuovi modi di raccontarsi e incontrare i clienti sono rimasti anche alla riapertura delle serrande, accanto al piacere irrinunciabile dell'incontro di persona e all'infinita tristezza di non ritrovare più tutti gli amici.

 

TORINO: LE LIBRERIE CONQUISTANO I QUARTIERI

Il nostro tour tra i librai indipendenti è cominciato a questo punto, all'inizio del 2022. Il settore, però, era già in fermento da un po'. Per decenni nel capoluogo piemontese le librerie erano state poche, di grandi dimensioni, in centro. Da qualche tempo una moltitudine di esperienze più piccole sta colonizzando quartieri dove una libreria non c'era mai stata. E tante ci mettono radici profonde.

Il pioniere di questo movimento, molto prima degli altri, nel 1981, fu Claudio Icardi, che fondò La Gulliver nel cuore di Santa Rita. Il quartiere di mezzo. Popolare ma non operaio come Mirafiori. Residenziale ma non elitario come la Crocetta. Un posto dove le persone tornano a vivere con la famiglia dopo le esperienze giovanili nei quartieri più trendy. Il quartiere dello stadio, delle vie americane, di Gianni Minà. Dei tre nuovi soci coraggiosi che hanno preso in mano la libreria di quartiere per portarla sempre di più in piazza, tra la gente.

 

 

Sono passati alcuni anni prima che altri prendessero l'esempio. da un decennio, più o meno, ci troviamo in un momento di grande fermento. Da Therese in corso Belgio, quartiere Vanchiglietta, a due passi dal cinema Fratelli Marx, quattro librai si divertono come matti, fanno karaoke la sera prima di Sanremo, organizzano giochi a premi con gli abitanti, portano avanti con loro battaglie civiche per gli alberi del corso e ricavano spazi comuni al posto dei posteggi. Veri campioni di storytelling, in un decennio sono diventati la libreria che non c'era. Lo ha spiegato Davide Ferraris in poche parole:

«Facciamo succedere cose che diano senso alla nostra comunità. È il segreto di Pulcinella: se pretendo che tu venga per venderti un libro, non ci vieni. Se invece succede una cosa bella, la gente poi torna»

 

La libreria Del Golem di via Rossini, nel quartiere Vanchiglia, è una "Libreria di proposta". Mattia Garavaglia la pensa così. Indipendente? Sì, certo. Ma il punto è un altro: nel quartiere torinese compreso tra i poli universitari del Campus Einaudi e Palazzo Nuovo, il Golem è una fermata fissa per i lettori tra i 20 e i 40 anni che cercano una alternativa su misura per i loro interessi. Un caso più unico che raro per l'età media dei clienti con i quali ha costruito la propria identità.

 

Il veterano Rocco Pinto, fondatore di Portici di Carta a Torino, Pralibro, Lungomare di carta a Bari, autore del romanzo "Viaggi di carta", ha aperto Il Ponte sulla Dora in borgo Rossini una decina di anni fa e già ha visto il quartiere cambiare. Forse il più parigino di Torino, oggi è invaso dalla «monocultura dello spritz», come la chiama lui. Non demonizza l'aperitivo, tutt'altro. Difende la sopravvivenza di negozi e attività con le quali la libreria può collaborare, fare rete, diventare tessuto economico e sociale in favore della Comunità. Si oppone alla gentrificazione che renderebbe impossibile il costo dell'affitto per la libreria, se non avesse a suo tempo acquistato i muri. Da lì in pandemia è partita la collana "Stories": libri costruiti con i racconti scritti dagli abitanti del quartiere in lockdown, poi ampliata ad altri sei quartieri e paesi, arrivando fino a Prali.

 

LA MEGA LIBRERIA E IL SALOTTO DELLA NONNA: LA PROVINCIA CHE SOPRENDE

"Librerie di Comunità" è uscita spesso dalla città per raccontare il territorio circostante. Sempre visto da dietro le vetrine dei suoi librai, come fossero lenti speciali con cui guardare il mondo. Vetrine ampie e dalla vista panoramica sotto i portici di Pinerolo. Piccole finestrelle al secondo piano di un vecchio edificio lungo la strada che risale la Val Chisone. Luci che rischiarano la notte sulla piazzetta di Torre Pellice.

Lo staff di Volare. Foto: Villaverde

Siamo arrivati da Volare, a Pinerolo, mentre era in corso il passaggio del testimone tra le due generazioni. Marco Vola e Gina Forgia erano in partenza per un mese di vacanza in camper in Australia. Da quel momento i titolari sono i figli Gabriele e Cecilia. Volare è un paradosso solo apparente: nella piccola cittadina di provincia la libreria è immensa, ha un caffè letterario (a suo tempo aperto come ristorante con lo chef stellato Eynard) ed ha un progetto parallelo di e-commerce di cancelleria di alta qualità in esclusiva per l'Italia. Non è strano che sia molto più grande delle librerie indipendenti di Torino, perché è al servizio un territorio ampio: non un quartiere con la sua comunità, ma le tante comunità che vivono attorno a Pinerolo, alle quali cerca di offrire più titoli possibile. Pur continuando a fare i bottegai che incontrano, consigliano, ascoltano.

 

Francesca Toppino. Foto: Villaverde

Da maxi a mini: a Perosa Argentina c'è una piccola libreria che per trovarla bisogna un po' cercarla, al piano superiore di un'edicola. Chi ha la voglia di cercarla sarà premiato: la scoperta di questo salotto, con caminetto e modanature in legno, la poltrona con la lampada per sfogliare i libri, non solo locali, è una sorpresa che merita la fermata. Persino qui tra i monti, dove la mobilità non è certo più semplice che in un quartiere cittadino, non c'è più differenza tra la comunità e la community su Instagram: «Online mantengo i contatti vivi e prendo gli ordini, dal vivo ci incontriamo e ci confrontiamo» dice Francesca Toppino, che nella libreria del suo paesino, rilevata dai fondatori Andrea e Cristina, sente di aver trovato il proprio posto nel mondo.

 

 

La parola comunità assume il valore più pieno possibile nel cuore di Torre Pellice, capitale delle valli valdesi, dove la libreria Claudiana e il Festival "Una torre di libri" sono le due facce di un rapporto senza molti paragoni tra la libreria e la popolazione, che non fa mai mancare il proprio supporto. Parola di Massimo Gnone:

«Dal 2008 abbiamo rilevato la libreria Claudiana, che nasce molti anni fa qui a Torre Pellice, negli anni Trenta, con un progetto molto preciso: di proporre un progetto culturale a questo territorio».

«Il festival Una Torre di Libri che abbiamo cominciato a organizzare direttamente a partire dal 2010, vuole essere una parte fondamentale, centrale e in stretta relazione con l'attività che organizziamo durante l'anno con la libreria».

 

Luca Prot
Informazione al servizio della comunità e per essere comunità, da sempre questo è lo stile inconfondibile de L'Eco del Chisone: con l'emergenza Coronavirus, ora più che mai, lo sentiamo come un dovere non solo nei confronti dei nostri lettori, ma di tutti i cittadini. Perché solo insieme ce la faremo.
Paola Molino