Luoghi comuni, Fake e qualche curiosità sull'Europa: il "Vero o falso?" di Extra

Luoghi comuni, Fake e qualche curiosità sull'Europa: il "Vero o falso?" di Extra
Domenica 21 Aprile 2024 - 15:04

 Sull'Eco EXTRA di aprile abbiamo sviscerato tanti aspetti dell'Europa intesa come progetto di tanti Paesi (al momento sono 27) uniti in un'organismo sovranazionale.Nella rubrica "Vero o falso?" confermiamo o smentiamo un po' di Luoghi comuni, fake o concetti base sulla UE e le sue finalità, sul concetto di cittadinanza europea, sul peso degli Stati membri e delle élite finanziarie, lsule migrazioni, la tutela della pizza e degli altri prodotti, i costi della burocrazia.

 

1. IL CONCETTO DI CITTADINO EUROPEO È UN CONTENITORE VUOTO.

La cittadinanza europea è uno status fondamentale dell'Unione e costituisce una delle evoluzioni più significative di questa organizzazione. I cittadini europei beneficiano di appositi diritti. Possono circolare e soggiornare nei vari Stati membri, perché nell'Unione non ci sono frontiere. Possono votare ed essere votati alle elezioni europee e alle elezioni locali in uno Stato membro diverso da quello di cittadinanza. Possono essere presentate petizioni al Parlamento Europeo e stimolare il potere di iniziativa legislativa della Commissione.

I cittadini europei possono inoltre presentare al Mediatore europeo reclami riguardanti episodi di cattiva amministrazione da parte di un'istituzione o un organo UE. Se si trovano in uno Stato Terzo in certi casi possono beneficiare della tutela diplomatica e consolare da parte di tutti gli Stati membri.

 

 

2.  L’UNIONE EUROPEA RISENTE DEL PESO POLITICO DEGLI STATI MEMBRI PIÙ FORTI.

Gli Stati membri più forti sono in grado di condizionare l’Unione e questo è uno degli elementi da affrontare se si vuole davvero cambiare in meglio l’Unione.

Tuttavia, gli Stati più piccoli e quelli che hanno aderito all’Unione in tempi più recenti hanno gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri Stati membri: in particolare, concorrono con questi ultimi all’adozione delle norme UE e al loro rispetto.

Ci sono poi casi in cui il processo di integrazione europea è rallentato soprattutto dall’ostruzionismo di Stati che, “sulla carta”, sarebbero meno influenti (ad esempio, in materia di migrazioni e asilo o ancora di concorrenza).

 

3. L'UNIONE EUROPEA È NATA E CONTINUA IL SUO PERCORSO SOLO PER RAGIONI ECONOMICHE E NON PER EVITARE I CONFLITTI ARMATI.

La storia recente dimostra l’esatto contrario. Stati che per secoli avevano combattuto tra loro, da quando sono state istituite le Comunità Europee hanno collaborato per raggiungere obiettivi comuni sempre più ambiziosi. Non mancano divisioni e momenti di tensione politica, ma dal dopoguerra ad oggi in molte regioni dell’Unione Europea si è registrata un’epoca di pace senza precedenti. Nel 2012 l’Unione Europea è stata insignita del Nobel per la pace.

 

4. I VERI BENEFICIARI DELL’UNIONE SONO LE “ÉLITES FINANZIARIE”.

L’Unione Europea agisce nell’interesse di sé stessa, dei propri Stati membri e dei cittadini europei: prova ne è che al processo decisionale dell’Unione partecipano le istituzioni che rappresentano questi tre poli. L’Unione è l’unica organizzazione ad avere dei cittadini e a concepirli come soggetti del proprio ordinamento giuridico.

 

5. L’UNIONE EUROPEA NON HA POTERI NEL CAMPO DELLE MIGRAZIONI.

L’Unionehapoteriinmateriadiimmigrazione,asiloe controlli alle frontiere. Questi poteri non sono esclusivi e lasciano intatte alcune prerogative degli Stati membri. Tuttavia, l’Unione risente delle forti tensioni tra gruppi diversi di Stati membri in materia. Sono soprattutto i rappresentanti degli Stati membri, quando esercitano il loro potere decisionale, a limitare i progressi del diritto UE nel campo delle migrazioni.

 

6. LA PIZZA È UNO DEI PRODOTTI ITALIANI PIÙ CONOSCIUTI MA L’UE NON LA TUTELA.

La pizza napoletana e la mozzarella sono gli unici due prodotti italiani che godono del marchio STG (Specialità Tradizionale Garantita), denominazione che identifica un prodotto caratterizzato in una tradizione dalla ricetta e dal metodo di produzione.

 

7. IN ITALIA I NOSTRI PRODOTTI SONO TUTELATI, MA ALL'ESTERO CI COPIANO!

All’interno di tutti i paesi UE valgono le stesse regole di protezione che valgono in Italia. Per i Paesi extra-UE, la Commissione lavora per garantire che, all'interno degli accordi commerciali internazionali, siano inserite norme a tutela dei prodotti di eccellenza europei. È il caso dell'accordo con il Canada, che protegge 143 indicazioni geografiche europee (di cui 41 prodotti DOP e IGP italiani). Lo stesso vale per l'accordo con il Giappone, che protegge più di 200 indicazioni geografiche europee. Grazie a questi accordi, prodotti come il Grana Padano o il Prosciutto di Parma possono essere più facilmente conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

 

8. L’EUROPA CI COSTA TROPPO E SERVE SOLO A PAGARE UN APPARATO DI BUROCRATI!

Il bilancio dell'Unione Europea è pari a circa l'1 per cento del PIL medio degli Stati membri. Il 94 per cento del budget è investito direttamente sui territori, mentre solo il 6 per cento serve al funzionamento dell’apparato. Il bilancio UE è di fondamentale importanza per tradurre le politiche europee in realtà concrete e realizzare economie di scala negli investimenti che nessun Paese, da solo, potrebbe permettersi di finanziare. Gli esempi positivi per l’Italia sono innumerevoli. Tra questi, pensiamo al progetto per la promozione di dieci Tecnopoli, realizzato in Emilia-Romagna, che ha portato alla conclusione di oltre 2.500 contratti tra imprese e laboratori.

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Paola Molino