Ripensateci, così non va. Per il momento il Tar si è limitato ad annullare le delibere del 13 maggio 2010 e del 22 marzo 2011 che, entrambe al secondo passaggio in aula, dichiaravano in sostanza decaduto l'insediamento (prevede più fabbricati) autorizzato dal Piano regolatore ai piedi di Monte Oliveto. Un brutto segnale che, per la verità, non sorprende.
Mentre sale la febbre da Tour, viene da chiedersi, ma la città com'è attrezzata per accogliere invece chi semplicemente vuole muoversi in bicicletta senza prestazioni agonistiche?
Potrebbe tramontare il progetto portato avanti dall'Amministrazione Covato per realizzare la nuova caserma dei Carabinieri nell'area a ridosso dell'ex-ospedale Cottolengo.
Scongiurato il sorteggio, uno spettro che per alcune settimane ha turbato i sonni di molti genitori. E anche questa volta, buona volontà e spirito di collaborazione hanno supplito ai tagli che affliggono la scuola e non consentono ai vari istituti di garantire l'offerta formativa degli anni passati.
Un'autentica "zona rossa" per i due giorni in giallo. A parte le questioni cromatiche, il Tour de France presenta un'inevitabile serie di modifiche alla viabilità cittadina. «La mastodontica macchina logistica della corsa, tra montaggio di tribune e definizione di aree riservate, impone un quadro di limitazioni e provvedimenti di interdizione al traffico veicolare che l'Amministrazione è andata a definire di concerto con il rappresentante del comitato organizzatore.
Nonostante una settimana, piuttosto intensa e travagliata, ricca di proteste, sopralluoghi e riunioni, la situazione del cantiere di ponte Sanino sembra ancora piuttosto contraddittoria. Nel senso che il cantiere è aperto (la ditta incaricata del rifacimento del ponte, la Zublena, ha iniziato i lavori sulla sponda sinistra del torrente Lemina a monte del ponte) ma, nonostante i cartelli di strada chiusa posti a inizio di via Bignone, in particolare a Baudenasca, che segnalano la strada chiusa dal 20 giugno, il tratto è ancora aperto al traffico.
Egregio direttore,
Le indirizziamo la presente con riguardo agli articoli apparsi sul Suo giornale aventi ad oggetto la Fondazione Poët che ci hanno molto amareggiati.
Intendiamo, anzitutto, rappresentare che i membri del Consiglio di amministrazione, così come la sua presidente, non hanno in alcun modo tradito né lo spirito, né tanto meno i principi che la Fondazione persegue, non solo dal punto di vista giuridico, ma tanto meno da quello morale.
Voleva chiudere la sua lunga storia politica da presidente del Consiglio e alla fine, giovedì 16 giugno, Tullio Cirri ha coronato il suo sogno, acchiappando al volo l'ultimo treno. Sì, perché a 75 anni e con altri cinque davanti prima di un'altra elezione, non si può pensare, per ovvi limiti di età, di avere un'altra occasione.
Tra sabato e lunedì è scoppiata fortissima la polemica tra gli abitanti di Baudenasca nei confronti dell'Amministrazione non appena sono apparsi i cartelli che segnalavano l'inizio dei lavori di rifacimento del ponte sul Lemina, denominato Sanino, e la chiusura dello stesso.
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