Sabato sera al Teatro Sociale di Pinerolo lo spettacolo-talk di Acquesta sulla violenza di genere
Il Teatro Sociale di Pinerolo sabato 29 ospita la serata "Anche tu puoi essere felice! Perdona, rinasci, ama", che l'autrice e interprete Catia Acquesta dedica al tema della violenza sulle donne, a come prevenirla e a come affrontarla. Monologhi, canzoni e un talk per sensibilizzare e riflettere.
La violenza di genere segna la vita privata di tante persone, con una prevalenza schiacciante delle donne tra chi la subisce. Cresce però da molto tempo la consapevolezza di quanto sia necessario affrontare il tema in ambito pubblico, perché è figlio di una cultura diffusa.
Il teatro può essere un luogo d'elezione per questa riflessione collettiva e sarà proprio il Sociale a ospitare la prima rappresentazione di un nuovo spettacolo dell'attivista e artista romana. Giornalista professionista, nella vita è direttrice delle testate dell'Agenzia Roma Servizi per la Mobilità. Molto impegnata nel sociale è anche la fondatrice e presidente dell'associazione per la tutela delle vittime di violenza e discriminazione di genere "Alleati con te" ed è autrice di tre libri sul tema. L'ultimo, "Perdona, rinasci, ama", con la prefazione di Paola Perego, rappresenta il punto di arrivo del suo personale percorso.
LO SPETTACOLO
«A Pinerolo il 29 marzo alle 21 al Teatro Sociale faremo la registrazione di una puntata zero - annuncia l'autrice - mentre lo spettacolo debutterà con un format un po' diverso il 27 maggio a Roma nella Chiesa degli Artisti». La basilica di Santa Maria di Montesanto è stata infatti affidata al nuovo rettore, mons. Antonio Staglianò, su indicazione del Pontefice, perché ne cambi il volto e la trasformi in luogo dove si possa fare arte. «Per la priva volta verrà portato uno spettacolo del genere nella basilica - spiega Acquesta secondo la mission indicata da Papa Francesco di portare il più possibile alle persone il messaggio della non violenza ».
Perché allora lo spettacolo vedrà la luce proprio a Pinerolo? «L'ho fatto per le persone che mi seguono - spiega Acquesta -. Tutto è nato per caso. Un pinerolese, Luca Bolzonella, un giorno mi ha contattata perché i miei libri non arrivavano. C'era un ritardo con le Poste. Mi ha scritto su Instagram ed è iniziato un dialogo». Risolto il problema pratico sono nate una dopo l'altra una serie di idee: prima di venire a presentare il libro a Pinerolo, poi di farlo in teatro: «È stata coinvolta Marina Mazza, una collega di Luca che si impegna nel sociale. Quando le ho sentito dire la parola teatro mi si è accesa una luce - prosegue l'autrice . Ho pensato che non potevo presentare il libro come faccio di solito nelle scuole o con gli studenti universitari. Volevo fare qualcosa di più per aiutare chi ci segue e si trova in momenti non felici della vita. Ci metteremo monologhi, musica e canzoni che possano aiutarci a riflettere: uno show di un'ora, seguito da un talk di 30-40 minuti». Sul palco con lei salirà l'attrice Loredana Solfizi: «Leggerà alcune parti del libro e interpreterà il ruolo della mamma» anticipa Acquesta. Al pianoforte ci sarà Antonio Staglianò, nipote 25enne del vescovo omonimo. La regia è del grugliaschese Valter D'Errico.
La serata al Sociale di Pinerolo avrà inizio alle 21 con uno spettacolo di monologhi, canzoni, letture tratte dall'ultimo libro di Catia Acquesta "Perdona, rinasci, ama". Sul palco con lei a raccontare 'storie di vita sui temi delle vittime di violenza e di discriminazione di genere' ci saranno l'attrice Loredana Solfizi e Antonio Staglianò, nipote del vescovo omonimo, al pianoforte. La regia è di Valter D'Errico.
IL TALK
Seguirà un talk post-spettacolo sul tema della violenza di genere. In questo caso Acquesta sarà moderatrice. Dopo i saluti del vescovo Derio Olivero, del questore di Torino Paolo Sirna e del referente locale di Alleati con te 'Luca Bolzonella' interverranno Paolo Costa, imprenditore e fondatore del festival 'La parola in-sorgente', Antonella Proietti, vittima scampata alla morte, e il giornalista dell'Eco del Chisone Luca Prot.
«La cosa più brutta è che la maggior parte delle violenze avviene in ambiente famigliare. Per questo parlerò di amore, degli amori malati, dei campanelli di allarme per capire quando si è dentro una relazione tossica e di come fare per uscirne. Fino ad arrivare al perdono, quando hai vissuto una brutta esperienza e devi rinascere. Questo è l'arrivo di un percorso ma è importante che cerchiamo di aiutare la donna a non passare dalla cosa che è più bella, l'innamoramento, all'essere violentata, malmenata, uccisa. Lo spettacolo parla a tutti, certamente anche ai minori, e agli uomini. Se il maschio cambia il modo di pensare cambia anche il modo di agire ».
I LIBRI
Oltre a "Perdona, Rinasci, Ama", gli altri due libri di Catia Acquesta sono 'Mia o di nessun altro, Il lato impervio dell’amore', con la prefazione di Maurizio Costanzo e 'Viaggio e Destino' con la prefazione di Bruno Vespa.
I BIGLIETTI
I biglietti per "Anche tu puoi essere felice! Perdona, rinasci, ama" sono disponibili sulla piattaforma Clappit.com. «Tutto il ricavato sarà interamente devoluto all'associa-zione 'Alleati con te'», spiega Marina Mazza, impegnata nell'organizzazione dell'evento con la collega Monica Maraviglia. L'azienda in cui lavorano, Skf, è sponsor ufficiale dell'iniziativa.
L'ASSOCIAZIONE
L'associazione "Alleati con te" si occupa di rapporti istituzionali a sostegno di tutte le associazioni a tutela delle vittime di violenza e discriminazione di genere, promuove compagne di sensibilizzazione e proposte di legge. «Mi occupo di questi temi da vent'anni - prosegue Catia Acquesta - e sono stata anche tra le promotrici della legge sullo stalking. Ora stiamo sostenendo l'istituzione di un Garante delle vittime, figura che in Italia non c'è. Abbiamo il Garante dei detenuti e dei disabili, ma non abbiamo il garante delle vittime». Intende una figura che possa svolgere una intermediazione tra le vittime e le istituzioni, ascoltarle e agire secondo le loro esigenze, «una figura alla quale le vittime e le associazioni possano rivolgersi per provare a cambiare le cose».
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Paola Molino