Sentenza della Cassazione, Foti assolto definitivamente: "Fine di un incubo"
La Corte Suprema di Cassazione, Sezione Quinta Penale, con sentenza emessa all'udienza d'oggi, mercoledì 10 aprile, ha dichiarato inammissibile il ricorso della Procura generale di Bologna e ha così assolto definitivamente lo psicoterapeuta pinerolese Claudio Foti dai reati di abuso d'ufficio (per non aver commesso il fatto) e di lesioni gravi ai danni di una sua giovanissima paziente (perché il fatto non sussiste"), così come aveva deciso la Corte d'Appello bolognese nel giugno dell'anno scorso. La sentenza (che aveva di fatto smontato l’impianto accusatorio, puntando il dito, soprattutto, contro la perizia che certificava il disturbo borderline provocato, secondo l’accusa in modo doloso, dalla terapia di Foti in una paziente 17enne), era però stata impugnata dal Pg, che avrebbe voluto ribaltare l'assoluzione e rifare il processo. Oggi la Cassazione ha disposto altrimenti: inammissibile il ricorso, irrevocabile la pronuncia assolutoria. Detto altrimenti, il "lupo di Bibbiano" non esiste. E l'inchiesta "Angeli e demoni" che lo voleva indiscusso deus ex machina, si è sbriciolata definitivamente. E' l'ultimo atto del cosiddetto "Caso Bibbiano". E per Foti, la fine di un incubo.
«Mi sento finalmente liberato da un peso enorme - ha dichiarato il noto psicologo, residente a Pinerolo -. Sono stati anni difficili nei quali ho dovuto lottare contro l’ingiustizia di un'accusa che non aveva alcun fondamento. In questi anni sono stato sopraffatto da una gogna spietata. Sono grato ai giudici della Corte d’appello e della Cassazione che hanno saputo riconoscere il grave errore. Ora è il tempo di ripartire».
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Paola Molino