Pinerolo: mense scolastiche sempre più vuote, 300mila euro di introiti in meno
Nell'ultima variazione di Bilancio espressa durante il Consiglio comunale è emerso un dato significativo: si registrano minori entrate di 300mila euro in relazione ai proventi derivanti dalla gestione delle mense scolastiche. Il dato riporta un fatto inequivocabile: le mense delle scuole pinerolesi (elementari o media che siano visto che il dato è aggregato) sono sempre più vuote, e i genitori preferiscono sempre di più far mangiare i figli a casa o da qualche altra parte.
Le motivazione che portano a questo crollo sono molteplici, e una prima spiegazioni prova a fornirla il neo insediato assessore all'Istruzione Franco Milanesi: «Da un lato c'è un ritardo di ripresa delle mense in generale dettate dal periodo di pandemia. Dall'altra i genitori non si fidano a far andare i bambini in mensa. Il momento del pranzo è una parte fondamentale per la crescita dello studente a scuola, gioco forza la mensa è anche un luogo di fortissimo contatto e si teme sempre più che si possa propagare un eventuale contagio».
Milanesi sottolinea anche un altro aspetto: «Nelle scuole medie si fa sempre meno ricorso al tempo pieno e di conseguenza i ragazzi vanno a mangiare fuori da scuola».
Sulla bontà del cibo servito è in corso un dibattito molto acceso, c'è chi denuncia una bassa qualità e chi invece difende il servizio mensa, sulla questione Milanesi è cauto: «Abbiamo avuto segnalazioni anche da parte di insegnanti, ma in in tanti anni di servizio Ladisa (la ditta che gestisce il servizio mense a Pinerolo) non si sono mai verificati casi di contaminazione. Non è una dato da poco, visti i numeri di pasti serviti quotidianamente, significa che il controllo da un punto di vista igienico è di primo livello» conclude l'assessore.
Da un punto di vista prettamente economico per le casse comunali questo trend non è un problema, se si registrano 300mila euro di introiti in meno c'è anche una minore spesa della stessa entità che il Comune non dovrà versare per i pasti non consumati.
Nella foto di repertorio, bambini in attesa del pasto. Foto Dario Costantino.
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Paola Molino