Economia dello sci alla vigilia della ripartenza: bilanci compromessi e richiesta di ristori al centro del flash mob

Economia dello sci alla vigilia della ripartenza: bilanci compromessi e richiesta di ristori al centro del flash mob
Venerdì 5 Febbraio 2021 - 15:32

Anche a Sestriere una rappresentanza di lavoratori del sistema neve, maestri di sci, albergatori ed esercenti, si è schierata davanti alla chiesa parrocchiale di Sant’Edoardo insieme all’Amministrazione Comunale quando le campane hanno iniziato a suonare per dare il via al flash mob #PerChiSuonaLaMontagna, organizzato dalla rivista specializzata Sciare Magazine in collaborazione con le stazioni sciistiche italiane. Un gesto condiviso per portare l'attenzione sulle difficoltà economico e sociali che il sistema neve sta attraversando. 

 

Commenta il Sindaco di Sestriere, Gianni Poncet: «Questa manifestazione di protesta è finalizzata a rimettere in moto l’economia di tutte le stazioni, a livello nazionale, che fanno parte del sistema turistico invernale, in ginocchio da ormai quasi un anno per la chiusura di piste e impianti sciistici imposta dal governo».

 

 

Il sindaco di Sestriere dichiara di guardare alla prossima riapertura del 15 febbraio «con fiducia, per iniziare gradualmente a rimettere in moto il motore della nostra economia». E si augura che i Mondiali di Sci di Cortina 2021 coincidano con «l’uscita dal tunnel in cui sono finite tutte le stazioni sciistiche italiane».

 

STAGIONE COMPROMESSA

Nelle Valli Olimpiche piemontesi, però, nel 2020 gli hotel hanno registrato un calo del 90% del fatturato, con prospettive simili per il primo semestre 2021. A sostenerlo è il presidente di Federalberghi Torino, Fabio Borio, che considera la stagione comunque drammatica, indipendentemente dalla riapertura.


«Occorre erogare con rapidità ristori e compensazioni che siano proporzionali alle perdite subite, ma è soprattutto necessario avere certezze sulle strategie per la ripartenza». Nonostante un'estate in parte positiva, il settore turistico-ricettivo sta ora vedendo sfumare l'intera stagione sciistica con un impatto fortemente negativo sui fatturati.
   

«La stagione turistica è ormai completamente compromessa perché anche con la riapertura, febbraio e marzo sono tradizionalmente i mesi delle settimane bianche per gli stranieri che quest'anno non arriveranno», aggiunge all'Ansa Giorgio Montabone, presidente di Federalberghi Bardonecchia. «Chiediamo ristori immediati e adeguati», aggiunge Renzo Roux, presidente dell'Associazione Albergatori Sestriere - e per il futuro riteniamo indispensabile un piano di promozione delle nostre destinazioni».

 

«SEGNALE POSITIVO»

Per Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, Unione dei Comuni, delle Comunità e degli Enti montani, la riapertura del 15 febbraio è un «segnale positivo. Perché andiamo verso una possibile normalità e ripresa. Il settore turistico può ripartire».

 

Aggiunge però: «Servono buon senso, regole chiare e impegno di tutti. Siamo sempre stati convinti che le proposte delle Regioni per il contingentamento degli accessi sulle piste e in seggiovie e cabinovie fossero adeguate per la fase che stiamo rivivendo. Ripartiamo in montagna dopo le crociere, ma finalmente ripartiamo. E aspettiamo i ristori. Con il nuovo Governo la montagna dovrà tornare al centro delle politiche per il Paese»

 

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Paola Molino