Pinasca, il Cottolengo fa il punto della situazione nella casa di riposo: «Covid-19 sotto controllo»
Piccola Casa della Divina Provvidenza di Pinasca, la direzione fa il punto con una lettera dopo l'articolo sulla situazione dell'epidemia di Covid-19 comparso ieri, mercoledì 23 aprile, sull'Eco del Chisone. «La struttura, come le altre del Cottolengo, si è dotata fin dall’inizio di marzo delle procedure atte al contenimento dell’infezione COVID – spiega Don Eugenio Cavallo, Responsabile lavori e sicurezza delle Case di Assistenza della Piccola Casa-Cottolengo -. In particolare con l’ASL TO3 c’è stato un confronto sulla applicazione delle varie indicazioni ministeriali e regionali. Questo è stato importante per sopperire alle difficoltà della velocità con cui abbiamo dovuto rispondere a livello globale ad un’epidemia che ben presto si è trasformata in pandemia. Per capire la situazione credo occorra una panoramica, oggi che tutti danno i numeri, per noi è ben chiaro che sono nomi e persone che devono affrontare situazioni difficili come la sofferenza e soprattutto l’isolamento sociale».
Cavallo descrive con chiarezza l’evoluzione dei contagi: «I sintomi ai residenti sono iniziati attorno al 26 marzo, e hanno portato a due ricoveri uno presso l’ospedale Civile di Pinerolo e uno presso l’Ospedale Cottolengo, la scelta per quest’ultimo ricovero è legata alla disabilità del soggetto sintomatico e alla necessità di un ambiente protetto e familiare. Come positività ci sono alcuni operatori che ad oggi hanno sintomatologia non grave e sono in isolamento domiciliare. Abbiamo avuto quattro decessi nell’arco di due mesi, questo certamente è un dato superiore alla media della nostra struttura. Ci hanno lasciato dopo una lunga vita, infatti la media dell’età dei deceduti è 85 anni, tre non hanno avuto sintomi COVID e sono morti con delle patologie croniche rilevanti, invece uno ha avuto crisi respiratorie che possiamo supporre essere correlate al COVID».
I CASI SINTOMATICI
Come anticipato sulle pagine dell’Eco, la situazione sembra sotto controllo: «Abbiamo avuto una decina di casi sintomatici, più o meno lievi che con le cure del personale, infermieristico e assistenziale (OSS) e con il supporto dei medici di MMG e dei medici dell’unità di crisi, che hanno anche per ben due volte supervisionato il reparto di isolamento predisposto dalla Direzione. Grazie a questa collaborazione di tutti si sono raggiunti buoni risultati. Oltre a questo, fin dall’inizio si è provveduto ad una nuova organizzazione dei servizi, concentrando il personale nelle attività dirette all’ospite e dando supporto per lavanderia e sanificazione della biancheria attraverso la rete dei servizi Cottolengo. Questo assieme al reperimento di materiale specifico di sanificazione ha trovato grazie all’impegno del personale polivalente una reale efficacia che ha portato i suoi frutti».
Il bilancio tracciato da Cavallo è positivo: «Concludendo possiamo certamente ringraziare la Provvidenza per tutta la collaborazione del personale, dei benefattori, dei volontari che si sono trasformati in ricercatori di materiale di difficile reperimento, che tutti insieme hanno permesso di raggiungere la situazione attuale in cui abbiamo solo due ospiti con sintomi lievi in isolamento. Un risultato non scontato se paragonato al panorama delle altre residenze anziani».
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Paola Molino