Mulino di Riva: la storia infinita di un'opera inutile

Mulino di Riva: la storia infinita di un'opera inutile
Mercoledì 9 Agosto 2023 - 12:30

Non approderà a nulla anche in quel che resta del 2023, né azzardiamo previsioni per il 2024, la tragicommedia del Mulino di Riva. La storia ormai è arcinota: lo storico manufatto ridotto a un rudere fu ricostruito dalla Provincia di Torino (oggi Città Metropolitana) che, nel 2002, l'aveva ottenuto in comodato d'uso trentennale dal proprietario Comune di Pinerolo. Intendeva trasformarlo, anche in vista di Torino 2006, nella vetrina delle eccellenze enogastronomiche entrate nel "Paniere provinciale" ma non se fece nulla, fatta salva l'illusoria parentesi che lo propose, senza successo, ristorante.

E fu così che, rassegnata, il 19 giugno 2019 l'Amministrazione Metropolitana alzò bandiera bianca deliberandone la restituzione alla città disposta a cimentarsi, lasciò intendere l'assessore di allora Martino Laurenti, in una battaglia dall'esito incerto ma comunque non persa a priori. Il seguito fu un lungo stallo silenzioso rotto lo scorso febbraio, quando emerse che il Mulino non era ancora entrato nella disponibilità della Giunta Salvai restia a prenderlo in carico, considerandolo una rogna più che un'opportunità.

Trascorsi sei mesi i dubbi permangono, conferma l'assessore con delega al Patrimonio Fabiano Vodini: «Le priorità sono ben altre visti gli interventi in corso e in partenza su molti fabbricati comunali. Al momento il Mulino non entra in scaletta; in futuro vedremo». Frenano le ipotesi di acquisizione anche le perplessità sulle condizioni dell’impiantistica (a chi toccherebbero i ripristini?) «oltre – continua Vodini – alle possibili problematiche indotte dalla nuova destinazione d’uso dell’edificio (in origine concepito, come detto, vetrina enogastronomica, ndr) che potrebbero comportare rilievi da parte della Corte dei Conti».   

Approfondimenti sull’Eco del 2 agosto

di Mirko Maggia

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Paola Molino