Frossasco, Kastamonu studia le contromosse: «Abbiamo trenta giorni per rispondere a Città Metropolitana»
«Abbiamo preso atto di quanto comunicato dalla Città Metropolitana, abbiamo trenta giorni di tempo per far conoscere la nostra posizione e lo faremo». A parlare è l'ing. Luca Barboni (nella foto) il tecnico della Kastamonu che tutti a Frossasco hanno imparato a conoscere come rappresentante degli interessi della multinazionale turca, colui che di fatto ha firmato la richiesta di ampliamento del sito per la produzione di pannelli truciolari di Frossasco, chiuso da anni e che si vorrebbe riavviare, con la previsione della costruzione di un nuovo "inceneritore" per lo smaltimento di residui legnosi e produzione di energia. Il tecnico però non intende svelare le strategie dell'azienda: «Ci confronteremo con tecnici e avvocati, valuteremo le diverse opzioni che vanno dalla riproposizione del piano alla richiesta danni, così come la rinuncia all'ampliamento o addirittura all'investimento a Frossasco». Conclude: «Per noi quella rimane un'area industriale, anche se le precedenti Amministrazioni hanno deciso di circondarla di villette». La città metropolitana nelle scorse settimana aveva comunicato al Comune di Frossasco e al'azienda di aver archiviato la pratica non essendoci i presupposti urbanistici (Piano regolatore comunale) per il rilascio del pemesso a costruire.
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Paola Molino