Cavour: domani, sabato 21, arriva la Fanfara dei Bersaglieri diretti al 69° Raduno di Cuneo

Cavour: domani, sabato 21, arriva la Fanfara dei Bersaglieri diretti al 69° Raduno di Cuneo
Venerdì 20 Maggio 2022 - 10:24

Il 69° Raduno Nazionale dei Bersaglieri in corso a Cuneo culminerà, domenica 22, con la parata delle 69 fanfare ufficiali dei bersaglieri d’Italia. Una tappa d’avvicinamento, intanto, domani sabato 21 è prevista anche a Cavour, con l'arrivo della Fanfara Sezione M.A. Fausto Balbo di Settimo Torinese. Alle 15 inizierà il cerimoniale con l'accoglienza delle autorità da parte dell'amministrazione Paschetta in piazza III Alpini (area del Gerbido) e alle 15,30, in piazza Sforzini, la Fanfara arriverà con i bersaglieri di corsa per l’alzabandiera, gli onori al Milite Ignoto e ai Caduti. Tre le ore 16 e le ore 17, altre esibizioni nel cortile delle due case di riposo.

Alle 18,15 concerto in oratorio aperto a tutti.
Ci sono ragioni storiche in questo omaggio che Cavour fa ai bersaglieri. Nel 1941, iniziò a formarsi a Pinerolo il nucleo del Battaglione Bersaglieri che, in un primo tempo, assunse il nome di 133° Battaglione Autoblindo. In poche settimane, i militari furono trasferiti a Cavour in accantonamenti di fortuna ricavati in una vecchia filanda e qui cominciò un periodo di intenso addestramento per completare l’unità. Proprio all’ombra della Rocca fu dato un assetto ai militari di diverse specialità e furono addestrati su nuovi automezzi. A Cavour giunse anche il nuovo comandante di Battaglione, il maggiore Silvano Bernardis. Tra le tante ispezioni "illustri" nei mesi che seguirono, si annovera anche quella del Principe di Piemonte, Umberto di Savoia, giunto a Cavour poche settimane prima che il Battaglione Bersaglieri Corazzato partisse dalla stazione di Barge (era ormai ottobre) per raggiungere Reggio Emilia e, successivamente, nel marzo 1942, l’Africa Settentrionale.

Una mostra fotografica sarà aperta sabato in Municipio a Cavour dove, nel 1985, in occasione del 19° Raduno, fu posta una lapide alla memoria (nella foto).

 

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Paola Molino