Nasce la Fondazione Zoom, l’ente di ricerca del bioparco immersivo di Cumiana
Si è presentata ufficialmente al pubblico, questa mattina al Circolo dei Lettori di Torino, la Fondazione Zoom, nata in seno al bioparco omonimo di Cumiana, il primo immersivo d’Italia, che con i suoi 400mila visitatori l’anno si attesta oggi come una delle realtà più attrattive dal punto di vista turistico del Piemonte.
La prima spinta è giunta dai visitatori stessi. Donazioni spontanee, richieste continue di implementare lo scambio con la natura e soprattutto oltre 100 tesi di laurea e pubblicazioni delle università e del sindacato di settore nate dall’osservazione degli animali di Zoom.
Perché una Fondazione? Per dare una forma rigorosa e scientifica alla ricerca e alla sperimentazione. Rodolfo Zich, presidente della Fondazione, ha sottolineato che “la ricerca si focalizzerà sulla biodiversità e sulla conservazione ambientale”.
Filippo Saccà, direttore della Fondazione: “Edutainment è l’obiettivo da sempre del bio parco, che ho visto nascere. Non è stato semplice trovare l’equilibrio tra una realtà commerciale e un’attività di studio e ricerca scientifica. Per tutti noi sarà una sfida emozionante, su tanti terreni. Fondamentale sarà l’internazionalizzazione così come l’impegno per la tutela della biodiversità e l’analisi dell’impatto antropico”. Il professore Marco Gamba, membro del Comitato tecnico scientifico della neonata Fondazione: “Da sempre cerchiamo di mettere insieme la ricerca in situ e quella degli stessi animali che vivono in ambiente controllato. Acquisire conoscenze sugli animali in cattività ci permette di garantire alle popolazioni in natura una sopravvivenza, e allo stesso tempo ci permette di fare formazione in ambito universitario”. La docente Elisabetta Macchi del Dipartimento di Scienze veterinarie ha seguito diversi progetti di ricerca sul benessere animale all’interno del bioparco: “Zoom rappresenta un’eccellenza grazie al monitoraggio puntuale del benessere animale”. La professoressa Simona Bonelli sarà la referente dei progetti volti a lavorare per contrastare il declino degli insetti impollinatori: “Gli insetti sono ovunque e hanno bisogno che gli enti attivi sul territorio si occupino di loro. Lavoreremo in un’ottica europea, abbiamo già iniziato a costruire dei network”. La coordinatrice del Cts della Fondazione, Valentina Isaja, ha concluso spiegando i primi tre progetti in cantiere: “Bee Zoom, a tutela degli insetti impollinatori, sul territorio consiste in un censimento e nello studio del benessere degli alveari, mentre in Africa promuove corsi di apicoltura. Bio monitorando indagherà invece l’ambiente per trovare soluzioni che contrastino l’impatto dell’inquinamento. Infine, Hippo Energy punterà a fornire momenti di svago per i bambini ricoverati all’ospedale Regina Margherita di Torino”.
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Paola Molino