Pragelato: l'imprenditore Umberto Raspini cittadino onorario
Durante il Consiglio comunale di questa mattina, l’Amministrazione di Pragelato ha conferito la cittadinanza onoraria a Umberto Raspini, imprenditore di successo del nostro territorio, grazie a una vasta produzione di salumi che lo hanno reso noto non solo a livello locale, ma anche internazionale.
A prendere la parola per primo è stato il sindaco di Pragelato Giorgio Merlo: «La storia della famiglia Raspini è la sintesi di come gli italiani abbiano ricostruito il tessuto economico dopo la guerra. Il percorso intrapreso dai Raspini è stato fondato su sei valori fondamentali: la tenacia, la determinazione, la creatività, l’intelligenza, il sacrificio e il coraggio, tutti legati da un filo rosso rappresentato dalla volontà di ricostruire ciò che era stato precedentemente distrutto».
Il sindaco ha voluto evidenziare altri due aspetti importanti: «I Raspini hanno fondato il loro lavoro sulla costruzione dell’impresa famigliare, tramandata di generazione in generazione. Ma non solo: hanno avuto la capacità, negli anni, di trasformare un marchio locale facendolo conoscere a livello internazionale, mantenendo sempre saldi i principi di affidabilità, trasparenza e sicurezza». Infine, Merlo ha sottolineato il legame che l’imprenditore ha con Pragelato: «Umberto Raspini viene nel nostro paese da ormai sessant’anni, si può dire che il nostro territorio lo ha accompagnato per buona parte della sua vita. Siamo quindi lieti di conferire la cittadinanza onoraria a questa persona, che, nonostante la sua fama e la sua importanza, si è sempre mostrata semplice, disponibile all’ascolto ed educata, senza mai far pesare agli altri ciò che nel tempo ha costruito».
«Sono molto grato di ricevere questa onorificenza - ha dichiarato l’imprenditore Raspini -. E sono fiero di far parte di questa comunità, in grado di valorizzare la storicità dei prodotti locali garantendone l’eccellenza e il successo. Questo titolo lo voglio però condividere con tutta la mia famiglia e i miei collaboratori, perché senza di loro la Raspini non sarebbe quella che è oggi. In particolare, intendo condividerlo con mia sorella Maddalena, mancata pochi mesi fa, donna determinata che, insieme a me e più di me, ha fatto crescere l’impresa famigliare portandola al successo».
Vogliamo offrire un giornalismo che sia presidio di cittadinanza e di democrazia, forza trainante per il territorio, strumento per comprendere cosa succede nella nostra società e nel mondo.
Paola Molino