Frossasco: Kastamonu (ex Annovati) presenta progetto per ripresa produzione

Frossasco: Kastamonu (ex Annovati) presenta progetto per ripresa produzione
Venerdì 14 Maggio 2021 - 12:52

L'ex Annovati di Frossasco, oggi proprietà della multinazionale turca Kastamonu, intende far ripartire gli impianti per la produzione di pannelli truciolari acquistato nel 2017 dal fallimento Trombini.  Per farlo  vista la complessità dell’impianto e per la vicinanza dello stesso con zone residenziali, la società ha presentato il progetto di fattibilità alla Città Metropolitana di Torino affinchè, secondo quanto previsto per legge, ne valuti l'impatto ambientale (certificazione VIA).

Per questo motivo la richiesta è venuta all'attenzione dei consiglieri di minoranza che hanno potuto reperire la documentazione sul sito della Città metropolitana, denunciando il fatto che l'amministrazione comunale non ha mai fatto cenno della richiesta risalente al 28 aprile scorso, accusandola di scarsa trasparenza.

Per quanto riguarda il progetto la Kastamonu dichiara di voler raggiugenre una produzione di pannelli truciolari grezzi e nobilitati pari a 360.000 metricubi l'anno. L'intera area produttiva si estende su ben 189.000 metri quadri. Qui sarebbero previsti importanti interventi per: l'ampliamento e la riorganizzazione del piazzale deposito legna, l' attivazione di una linea per l'utilizzo di colle impregnanti, la realizzazione di unreparto nobilitazione in un nuovo edificio, la sostituzione di impianti non più efficienti, il miglioramento delle emissioni convogliate in atmosfera con l’utilizzo di sistemi di abbattimento delle stesse e della gestione delle acque meteoriche, il completamento del vecchio piano di risanamento acustico.

Infine e sarà la parte del progetto che farà più discutere, l'azienda intende realizzare un nuovo impianto per la produzione di energia alimentato a biomasse (energy plant), più volgarmente: un inceneritore che verrà alimentato con il polverino di risulta delle lavorazioni e altre biomasse per un tolale annuo di 90mila tonnellate.L'attività di questo sito produttivo anche in passato,è stata al centro di polemiche e di battaglie portate avanti dai comitati cittadini per le emissioni prodotte nelle fasi di lavorazione e per la presenza di un inceneritore (la foto si riferisce alla precedente gestione). Era poi stato interessato da un incendio di grandi proporzioni che aveva coinvolto le masse legnose (30.000 tonnellate circa, ridotte a 10.000 dalle fiamme) depositate nel cortile, incendio durato per oltre una settimana, creando pesanti disagi alla popolazione.

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Paola Molino