Giro alla Cima Coppi del Finestre: dieci slavine rallentano i lavori
Sono ben dieci le slavine che rallentano le operazioni dei tecnici del Servizio Viabilità della Città metropolitana di Torino per preparare il tratto di alta montagna della Strada Provinciale 172 del Colle delle Finestre al passaggio della carovana del Giro d’Italia venerdì 25 maggio, in occasione della tappa Venaria Reale-Bardonecchia Jafferau. Le slavine si trovano nel tratto del "mitico" sterrato che dal Colletto porta ai 2.178 metri del Colle, che sarà la Cima Coppi del Giro 2018.
LO STERRATO
Nel tratto di strada sterrata immediatamente successivo al Colletto da lunedì 7 maggio potrà iniziare la preparazione del terreno con la macchina “grader”. Invece è risultato più difficile del previsto il raggiungimento della località Margaria, a 5 km dal Colle, dov’è presente un alpeggio servito dalla Provinciale 172. Attualemente sono presenti nella zona d’alta quota dalla Margaria al Colle slavine alte sino a 6-7 metri, che occupano un fronte di 50-60 metri, inglobando tronchi e massi.
Giovedì 3 maggio uomini e mezzi della Città metropolitana sono giunti a circa 300 metri dalla Margaria, ma si sta operando con grande prudenza. Va ricordato che i cantonieri sono al lavoro su una strata che in ogni caso rimarrà chiusa al traffico sino a dopo il passaggio del Giro d’Italia e sarà riaperta come tutti gli anni nel periodo estivo quando sussisteranno le condizioni per il transito in tutta sicurezza.
IL LATO VAL CHISONE
Mentre le pale meccaniche lavorano sullo sterrato, è previsto l’intervento di altri mezzi meccanici per liberare il tratto asfaltato della 172 sul versante di Pian dell’Alpe, in Val Chisone. L’obiettivo dichiarato dalla Città metropolitana è di ripulire l’intera carreggita della Provinciale 172 – sterrata e asfaltata– entro metà mese, per consentire la preparazione del fondo sterrato in vista del passaggio della carovana del Giro. Dopo essere stato fresato con la macchina grader, il terreno deve essere rullato per renderlo più compatto e regolare possibile.
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Paola Molino